Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
D-day autonomia Ma il caso Maroni agita la Lega
Scontro con Salvini. Da Re: Bobo sbaglia
VENEZIA Autonomia, oggi il giorno della firma a palazzo Chigi. Una giornata che per il Veneto, la Lombardia ma anche per l’Emilia rappresentano un «momento storico». Sarà il sottosegretario Bressa ad attendere i tre governatori, non il premier Gentiloni. Maroni punge Salvini: «La Lega ha tradito il federalismo». È scontro.
VENEZIA «Domani non vi porto a casa l’autonomia ma il presupposto per scriverne la prima pagina» ha detto ieri il governatore Luca Zaia in visita «elettorale» a Belluno. E ieri era il giorno della vigilia per la firma della pre intesa in programma oggi alle 12.30 a Palazzo Chigi. Una firma sospirata dopo una trattativa al photofinish.
Del resto, il governatore su quel referendum con tanto di quorum si è giocato tutto. E i toni della vigilia tradiscono la portata della scommessa: «Il libro di storia dell’autonomia sarà un’enciclopedia, domani (oggi ndr) ne scriviamo la pagina iniziale» . E giù ad elencare il vero bottino strappato in una campagna romana combattuta palmo a palmo: costi standard anziché spesa storica,compartecipazione sui tributi e commissione paritetica. Non manca un monito ai futuri parlamentari: «Chi fa il salto della quaglia non torni in Veneto, è meglio».
Il clima è quello delle grandi occasioni. Guasta la festa, per così dire, l’assenza del premier Paolo Gentiloni che tuttavia oggi pomeriggio sarà in Regione a Bologna. Per parlare di fondi Cipe, certo, ma, a margine, anche di autonomia. Ai maligni non è sfuggita una tempistica quanto meno infelice. A controfirmare la pre intesa sull’autonomia di Veneto, Lombardia ed Emilia Romagna sarà Gian Claudio Bressa, l’uomo che ha tenuto le fila della trattativa per conto del governo e che spiega: «Il presidente del consiglio ha ritenuto opportuno che a chiudere l’accordo fosse chi ha portato avanti questa partita».
Nel frattempo, ieri, il veleno è scorso a fiumi dalla Lombardia al Veneto e ritorno, rigorosamente all’interno del Carroccio se contiamo anche i fuoriusciti e quelli in odore di trasloco. A dar fuoco alle polveri un intervento di Roberto «Bobo» Maroni su «Il Foglio». Il governatore della Lombardia ha scritto: «Lo dico con rammarico ma la Lega di Salvini ha perso le tracce del federalismo, con la firma di Roma riprende il cammino di chi non ha mai dimenticato l’insegnamento di Gianfranco Miglio».Insomma, federalismo contro la nuova Lega sovranista di Salvini. Che replica secco: «Se Luca Zaia e Roberto Maroni firmano il pre-accordo sull’autonomia di Veneto e Lombardia è perché la Lega è forte». L’unica voce che si leva in difesa di Maroni non a caso è quella di un ex illustre, Flavio Tosi: «Maroni ha ragione da vendere: la nuova Lega di Salvini ha annientato anni di battaglie portate avanti con sacrificio e determinazione da militanti e amministratori locali, su tutte quella per il federalismo». Il botta e risposta mediatico è infinito, il ministro per le Politiche Agricole, Maurizio Martina taglia con l’accetta: «Mi pare chiaro che Salvini da tempo preferisca Casapound al federalismo. Il tradimento del Nord lo ha compiuto proprio il segretario della Lega. Mentre noi come PD stiamo dando risposte nuove al tema dell’autonomia». Il sostegno a Bobo finisce a Verona perché per il resto, la Liga veneta fa quadrato attorno al segretario federale.
«L’obiettivo del federalismo - distilla tagliente il segretario nathional Toni Da Re - non lo abbiamo mai perso neanche quando l’aveva smarrito proprio Maroni quando era ministro. E poi, in piena campagna elettorale non si può uscire così...tanto più sul Foglio, lasciamo perdere. Ha parlato Salvini per tutti». Dosa le parole ma non potrebbe essere più chiaro Roberto Ciambetti, presidente del consiglio regionale: «Mi sembra che la Lega di Salvini in Veneto ma anche in Lombardia fosse quella del 22 ottobre. La Lega non è mai cambiata, cerchiamo di portare più vicino ai territori risorse e competenze per migliorare la qualità della vita dei cittadini». Intanto Stefano Bonaccini, presidente dell’Emilia Romagna ribadisce: «Il futuro Parlamento e il futuro Governo non potranno non tener conto di questo accordo preliminare».
Zaia La storia dell’autono mia sarà un’enciclopedia, qui si scrive la prima pagina di un evento storico
Maroni La Lega di Salvini ha perso le tracce del federalismo. Noi, invece, non dimentichiamo Miglio
Da Re
L’obiettivo del federalismo non l’abbiamo perso mai, l’ha perso Bobo da ministro