Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Zaia: «Sappada? Ricorso solo se viene dai cittadini»
BELLUNO «Su Sappada ne riparleremo». Il governatore del Veneto Luca Zaia, ieri a Belluno per sostenere i due candidati della Lega Mirco Badole e Paolo Saviane, ha chiuso il suo discorso con parole enigmatiche. Porterà avanti il ricorso alla Corte costituzionale per riprendersi Sappada? È quello che auspicava Palazzo Piloni un mese e mezzo fa. «Continuano a dirmi di fare il ricorso - ha spiegato Zaia -. Lo posso fare ma a una condizione. I sappadini mi devono portare il 50% più uno di firme contrarie al passaggio in Friuli. E allora porterò avanti il ricorso». A inizio novembre alcuni cittadini, tra cui l’ex sindaco di Sappada Max Pachner, si erano lanciati nell’ultimo disperato tentativo di rovesciare o per lo meno congelare la decisione alla Camera dopo il sì del Senato. Così avevano consegnato a Roberto Padrin, presidente della Provincia, 210 firme contrarie con tanto di nome dei firmatari. «Il referendum è ormai caduto in prescrizione – aveva spiegato Pachner – Sono passati quasi 10 anni e l’opinione è cambiata. Le firme forse sembrano poche ma al referendum del 2008 i contrari sono stati 41. Ora sono cinque volte tanti».
La legge 182 del 5 dicembre scorso sembrava aver eliminato ogni dubbio. Sappada sarebbe stata annessa alla provincia di Udine. Un mese dopo Padrin aveva chiesto alla Regione di procedere con il ricorso: «Per decidere il passaggio di Sappada occorrono una legge costituzionale e un parere formale della Regione nell’iter legislativo che in questo caso è mancato. Non vogliamo rinnegare il referendum del 2008. Chiediamo solo chiarezza». Ieri Zaia si è dimostrato disponibile. Ora servono le firme. (d.p.)