Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Autostrada, turismo, sci e autonomia fiscale dividono i candidati
Il deputato, i sindaci e l’ex guida del Bard in corsa a Montecitorio
BELLUNO Conto alla rovescia per le elezioni politiche di domenica. I candidati bellunesi al collegio uninominale alla Camera giocano le ultime carte. La divergenza che sembra uscire nei temi generali scompare poi nelle lotte personali. Al primo posto, per tutti i candidati, rimane la difesa del territorio. «Bisogna abolire le disuguaglianze. Chi vive in montagna subisce difficoltà e discriminazioni intollerabili in confronto alla pianura», afferma Alessandra Buzzo, sindaco di Santo Stefano di Cadore e candidata con Liberi e uguali (Leu). Come superarle? «Attraverso le risorse – spiega Mirco Badole, sindaco di San Gregorio e candidato con la Lega – Se ci sono i soldi i piccoli comuni si salvano, altrimenti muoiono piano piano. La soluzione sembra facile ma passa tutto da lì». Tutto o quasi. Per Roger De Menech, parlamentare uscente e candidato Pd, occorre mantenere i servizi sul territorio: «Solo in questo modo si possono invertire il calo demografico e lo spopolamento. I punti di forza sono due, infrastrutture e servizi».
Candidati uniti anche per i mondiali di Cortina 2021, ma gli animi si scaldano sul prolungamento a nord dell’autostrada A27. «I mondiali sono una grande opportunità per la nostra provincia. Bisogna portare a termine le infrastrutture per accedere all’area gare. Il prolungamento dell’A27 è una cosa fondamentale da fare al più presto», commenta Badole. Per De Mene- ch invece è pura «fantasia»: «Noi siamo per la concretezza. Le valli non devono essere bypassate da grandi corridoi ma attraversate dalla viabilità ordinaria. I mondiali sono una straordinaria occasione. La politica ha fatto il suo lavoro, ora serve la tecnica per appalti e opere pubbliche». Il «no» arriva anche dalla candidata Leu. «Sono contraria sia per ragioni ambientali che di lungimiranza. A quale turismo vogliamo puntare? Miglioriamo prima la rete esistente. Sono curiosa di vedere poi come saranno spesi i soldi a Cortina, attenzione agli appalti», replica la Buzzo.
Infine il tema principe: l’autonomia. I candidati si dividono tra gli euforici e coloro che ci hanno creduto per primi. «Abbiamo l’ambizione di aver trasformato delle speranze in atti concreti. Le tre province montane oggi esistono dentro a una legge nazionale. Nel futuro? La priorità sarà entrare nella trattativa Stato-Regione e fare in modo che le deleghe che arriveranno al Veneto potranno essere trasferite il giorno dopo a Belluno. Piena applicazione della legge 25», dichiara De Menech. «Sono presidente auto-sospesa del Bard che si è sempre battuto per l’autonomia anche in tempi non sospetti – spiega la
Buzzo – La mia è una visione diversa da quella della Lega. Le montagne possono evocare un’immagine di chiusura, ma le vedo più come una finestra aperta sul mondo. Con autonomia fiscale e autonomia gestionale le cose potrebbero cambiare». Per il sindaco di San Gregorio non ci sono alternative. «È l’ultima possibilità che abbiamo. Le materie sono da chiedere tutte e 23. Ma serviranno soprattutto le risorse. Trattenere per esempio i nove decimi del residuo fiscale sul territorio. Una montagna di soldi che diamo ogni anno al governo centrale ricevendo in cambio poco o niente. Considero l’autonomia la madre di tutte le battaglie», conclude Badole.
Gli altri candidati all’uninominale alla Camera sono
Giancarlo Garna (Potere al popolo), Chiara De Vettor (Casapound), Loretta Bozzato (Grande nord), Bruno Roma (Popolo della famiglia),
Luigi Fristaichi (Pri-Ala),
Giuseppe De Cet (Forza nuova) e Rocco Bianco (M5S).