Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Sciolti gli ultimi dubbi Dopo il rebus di «resti» e il «flipper» ecco tutti gli eletti. C’è Pellicani
Travaso virtuale di seggi, soprattutto fra nord e sud col risultato che alcuni candidati, e i veneti non sfuggono al fenomeno, hanno provato prima il terrore d’essere rimasti tagliati fuori, poi il brivido del possibile rientro in pista. E poi, dopo lunghe e febbrili ore d’attesa, l’insperata promozione, chi verso Montecitorio, chi verso Palazzo Madama.
Colpa dei «resti» e del «flipper». Così è andata, ad esempio, per Nicola Pellicani, eletto fra le fila malconce del Pd a Venezia. Pellicani, giornalista de La Nuova Venezia, aveva già tentato la sorte alle primarie per le ultime amministrative veneziane perdendo, però, contro Felice Casson che a sua volta aveva perso con l’attuale sindaco Luigi Brugnaro. Pellicani, per altro, è da sempre vicino a Giorgio Napolitano e Massimo Cacciari.
Disco verde anche per il forzista patavino Marco Marin al centro della bagarre padovana che portò alla caduta del sindaco leghista Massimo Bitonci. Via libera anche all’uomo forte di Fratelli d’Italia Ciro Maschio.
E, infine, via libera anche per il pentastellato veronese Mattia Fantinati, secondo al plurinominale dopo la collega, anch’essa uscente, Francesca Businarolo. Fantinati che aveva già guadagnato gli onori delle cronache con l’accorato intervento al Meeting di Comunione e Liberazione ma anche, più di recente, per un'intervista al Corriere della Sera in cui gli si contestavano le ingenti spese per il vitto, il tutto nelle settimane della Rimborsopoli pentastellata.