Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nuove Gabelli, spazi per arte e musica Piccoli studenti coinvolti nel progetto
Piano per la riqualificazione presentato agli alunni delle elementari e ai residenti
BELLUNO Volano e prototipo. Sono queste due parole, suggerite dalla dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale Michela Possamai, i perni attorno al quale ruota il progetto di recupero delle scuole Gabelli, che nelle sue linee guida è stato presentato alla popolazione ieri sera in una Sala Bianchi pronta ad ascoltare le idee per il restauro di un autentico «luogo del cuore» per tutti i bellunesi e la sua trasformazione in una nuova scuola. Il progetto, affidato allo studio Cucinella, rappresenta, come ha ricordato il sindaco Massaro, «Il simbolo della nostra ambizione verso il piano di riqualificazione urbana della città, che prevede investimenti per oltre 35 milioni di euro, che superano i 50 sommando contributi pubblici e privati».
Una cifra che fa del piano bellunese il più grande d’Italia, in termini di euro pro-capite. E le cifre stanziate per il recupero della Gabelli, snocciolate dall’assessore alla pianificazione urbana Frison, confermano la centralità del progetto.
L’importo totale delle opere sarà di 6 milioni 650 mila euro, dei quali 3 milioni 200 mila provengono direttamente dalle casse comunali. «È un progetto al quale teniamo particolarmente - ha spiegato Valentina Tomasi, assessore all’istruzione - nato prima ancora che la nostra Amministrazione si insediasse e per il quale abbiamo messo in campo un percorso partecipativo faticoso ma ricco di soddisfazioni».
Scambio di idee, condivisione di valori, a partire dai più piccoli. La giornata si è infatti aperta con i laboratori realizzati dai ragazzi delle classi 4° delle «nuove» Gabelli, che sotto la supervisione degli architetti dello studio Cucinella hanno immaginato la scuola che vorrebbero: colori, luce, un luogo dove imparare divertendosi e dove trova posto anche un’aula dedicata alla solidarietà.
Prototipo e volano, si diceva. Due concetti ribaditi da Mario Cucinella, che ha illustrato un dove la condivisione degli spazi e la continuità educativa sono al centro di tutto. La nuova Gabelli accoglierà i bambini dal momento della nascita fino all’11esimo anno di età, ma sarà anche un luogo di interscambio educativo, dove i giovanissimi potranno entrare direttamente in contatto con il mondo degli adulti, lavorando insieme: ci sarà posto, infatti, anche per la formazione continua degli educatori.
Un prototipo di scuola del futuro, che riprende e attualizza elementi del passato, ma anche un volano per un rinnovo dell’offerta educativa di tutto il territorio: «Nella nuova Gabelli - ha spiegato Cucinella - ci saranno spazi comuni per l’arte e per la musica, e avremo un’attenzione particolare anche ai materiali che impiegheremo, perché per i bimbi da 0 a 3 anni, ad esempio, lo strumento per esplorare il mondo è la bocca».
Il progetto è condiviso anche dall’associazione «Cittadini per il recupero della Gabelli», e dai cittadini presenti, che hanno chiesto che venga reso omaggio a Pierina Boranga con un busto da installare all’interno della scuola.
Il piano Per il restauro in arrivo oltre 6,5 milioni di euro