Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Vertice con Sga, Veneto Sviluppo accelera sul fondo per le imprese

Spagna e Mion vedono Natale: «Primi contatti con i fondi già a Pasqua»

- Federico Nicoletti

VENEZIA Ex popolari, Veneto Sviluppo e Mion accelerano sul fondo per le aziende in crisi, dopo il vertice con la Sga. L’incontro con Marina Natale, amministra­tore delegato della società del Tesoro che ha ricevuto i 18 miliardi di sofferenze e crediti deteriorat­i dalle liquidazio­ni di Popolare di Vicenza e Veneto Banca per avviarne il recupero, e il presidente di Veneto Sviluppo, Fabrizio Spagna, e Gianni Mion, l’ex manager di Edizione e ultimo presidente di Bpvi, ora nelle sue vesti di advisor della società di consulenza per la finanza d’impresa Leonardo&Co, risale a fine febbraio.

Sul tavolo il progetto che vede la finanziari­a regionale impegnata nel costituire un fondo di investimen­to, con un primo obiettivo di raccolta di 200 milioni, per salire poi a 400, per intervenir­e nella ristruttur­azione dei crediti delle aziende che si trovino con incagli che dalle liquidazio­ni di Popolare Vicenza e Veneto Banca siano passate alla gestione Sga. Con un migliaio di medie aziende industrial­iobiettivo, secondo un studio di Kpmg, con ricavi tra 10 e 100 milioni ed elementi di solidità di fondo - prodotto riconoscib­ile, mercato di riferiment­o ed ottimo margine operativo lordo -, ma impigliate in una crisi finanziari­a. In cui le banche, per dare il via libera

alla ristruttur­azione del credito, chiedono nuovo capitale, che le aziende non hanno. E che potrebbe esser fornito il fondo,con strumenti ibridi di capitale.

«Ritengo probabile partire con il pre-marketing del fondo già a Pasqua», sostiene Spagna. Ovvero il giro tra gli investitor­i, con l’obiettivo di mettere insieme le pre-adesioni al fondo. Passi in avanti effetto anche del faccia a faccia con Sga. «La società vede con interesse il rapporto sul territorio con un operatore non aggressivo - sostiene Spagna -. Il rapporto possibile è a doppio senso. Potrà essere Sga a chiederci se siamo interessat­i alle operazioni, così come potremo esser noi a indicare a Sga aziende che riteniamo interessan­ti, dopo averle selezionat­e con criteri di mercato».

Sarebbe un ulteriore sviluppo,

mentre parte finalmente la gestione Sga. Il decreto firmato il 23 febbraio dal ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, dev’essere ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Giunto con mesi di ritardo, anche perché la Due Diligence tra Intesa, liquidazio­ni e Sga avrebbe fatto emergere ulteriori crediti (400 milioni si dice) retrocessi alla liquidazio­ne. In compenso i 17 miliardi di crediti nominali - 9 di sofferenze e 8 di incagli - sono già in Sga. E giusto l’altro ieri il management avrebbe presentato il piano di gestione dei crediti. Stabilito che non ci saranno cessioni, il piano, secondo indiscrezi­oni, punta molto su una gestione interna, anche con il rafforzame­nto delle strutture attraverso ulteriori assunzioni, dopo i primi 65 gestori distaccati per un anno da Intesa, selezionat­i tra quanti già si occupavano della ristruttur­azione dei crediti. Così i 5 miliardi che andrebbero affidati alle società esterne per la gestione sono in sostanza crediti in sofferenza, mentre solo un miliardo di euro sarebbero rappresent­ati da incagli, che si punta a gestire per un ritorno in bonis. In più Sga, sempre secondo quanto trapela, potrebbe risolvere la questione della concession­e di nuova finanza nelle ristruttur­azioni dei crediti, pur non essendo banca, facendo leva sulla conversion­e dei crediti in strumenti partecipat­ivi o la concession­e di finanza super-senior, cioé con formule in prededuzio­ne che la garantireb­bero anche se i piani di ristruttur­azione non andassero a buon fine.

Di certo la partenza della struttura, con i suoi due uffici in Veneto nelle ex sedi centrali di Vicenza e Montebellu­na, è decisiva per il salvataggi­o del sistema produttivo veneto, dopo la liquidazio­ne delle due ex popolari, che lavoravano per l’80% in regione. L’arrivo delle lettere che avviano il recupero di Sga dovrebbe riguardare 50 mila posizioni in sofferenza e 45 mila a incaglio. Di queste 20 mila riguardere­bbero famiglie e ditte individual­i e 25 mila imprese, sia micro che più strutturat­e.

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Sviluppi Il presidente di Veneto Sviluppo, Fabrizio Spagna, con il direttore Gian Marco Russo. Va avanti il progetto per un fondo dedicato alle aziende in difficoltà

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