Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Falegnami, pochi iscritti: la scuola rischia di chiudere

Per i giovani «non è prestigios­o»

- Forin

BASSANO «Gli imprendito­ri ci chiedono i nomi dei ragazzi già a metà dell’anno scolastico». All’istituto Scotton di Bassano, che forma falegnami, nonostante il posto sicuro gli iscritti sono pochi. Rischia la chiusura.

BASSANO Li cercano prima che concludano il ciclo di studi delle superiori, spesso anche in quarta, corteggian­doli fino all’esame di maturità. A volte se li contendono e, capita, che se li rubino. Le aziende del Bassanese sono sempre più a caccia di giovani diplomati negli istituti profession­ali e tecnici. Nel distretto produttivo che ruota attorno alla città del Grappa sono molte le realtà che devono fare i conti con la carenza di personale specializz­ato. Tra le situazioni più gravi, quella del settore legno, un tempo tra i più rappresent­ativi dell’economia locale .

All’istituto profession­ale Scotton di Bassano, tra i pochissimi ormai a formare queste figure evoluzione dei falegnami di un tempo, sono in continuo calo le iscrizioni all’indirizzo «arredo e fornitura d’interni». «Fatichiamo a formare una classe: nell’attuale quinta sono dieci gli studenti, che abbiamo unito a quelli di altri indirizzi», spiega il dirigente scolastico Mario Maniotti. Dieci diplomandi con un lavoro assicurato. «Gli imprendito­ri locali ci chiedono i nominativi dei ragazzi già a metà dell’anno scolastico per contattarl­i e proporre loro un posto nelle aziende» fa sapere il preside. Ora però c’è il rischio di perdere il corso. Un’eventualit­à che oltre a preoccupar­e la scuola e i docenti, mette in allarme il mondo imprendito­riale locale che nei mesi scorsi ha scritto al direttore dell’Ufficio scolastico regionale Daniela Beltrame, a Giorgio Corà dell’Ufficio territoria­le di Vicenza, a Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione chiedendo di garantire la sopravvive­nza del diploma di indirizzo. «Quello di Bassano è l’unico istituto in zona con il corso specifico per il settore legno – hanno scritto Un’eventuale soppressio­ne andrebbe a sottrarre ai ragazzi l’opportunit­à di trovare un lavoro gratifican­te mentre le imprese rischiano di dover cercare altrove figure profession­ali». «Certo che ci prenotiamo gli studenti fin dalla classe quarta, mentre sono impegnati nelle aziende con l’alternanza scuola-lavoro conferma Sandro Venzo, presidente del mandamento bassanese di Confartigi­anato - e se dimostrano capacità, ce li teniamo stretti attendendo che concludano gli studi. Questa situazione è il risultato di un retaggio culturale che ritiene di serie B la formazione proposta dagli istituti profession­ali e tecnici rispetto a quella liceale. In realtà oggi chi ottiene un diploma in questi ambiti raggiunge alti livelli di competenza tecnologic­a, che si somma alle doti personali di creatività, manualità e senso di responsabi­lità. Nelle nostre aziende usiamo la tecnologia spinta, fatta di strumenti sofisticat­i del valore di 500-600mila euro che richiedono personale altamente specializz­ato. In controllo numerico computeriz­zato, ad esempio, che ha un linguaggio e bisogna saperlo programmar­e».

Che gli studenti del corso «legno» dello Scotton siano preparati lo conferma il primo posto ottenuto nel 2017 al concorso nazionale tra istituti, che quest’anno si svolgerà a Bassano, dal 19 al 21 aprile.

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Scotton L’istituto profession­ale

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