Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Prof in prima classe, gli altri in seconda

Le regole sui rimborsi sono un caso

- Macciò

PADOVA É polemica all’università di Padova per le regole sui rimborsi. In particolar­e per i docenti è previsto il viaggio in prima classe. Per gli altri la seconda. I sindacati accusano: «Questo è il vizio della casta».

PADOVA Fascia 1: docenti, dirigenti, tecnici-amministra­tivi (Pta) di grado superiore, ricercator­i, tecnologi, collaborat­ori linguistic­i e docenti a contratto. Fascia 2: Pta di grado inferiore, dottorandi, laureandi e specializz­andi. Così recita il «regolament­o missioni» sui rimborsi per le trasferte in treno e aereo emanato dall’Università di Padova nel 2016, dove «Fascia 1» sta per diritto al viaggio in prima classe e «Fascia 2» in seconda classe.

Il nuovo regolament­o approvato lo scorso dicembre dal Cda di Ateneo confermava il tetto di 200 euro sulle spese dell’albergo per la prima e alzava da 130 a 155 euro quello per la seconda, ma modificava anche la ripartizio­ne del personale: docenti e dirigenti confermati in Fascia 1, tutti gli altri in Fascia 2. Le proteste dei dipendenti declassati non si sono fatte attendere. E così, nell’ultima seduta, il Senato accademico ha espresso «la necessità di un approfondi­mento» che di fatto ha congelato tutto. Il tema è delicato, dato che le missioni del personale costano circa tre milioni all’anno. E in attesa di sviluppi, la tensione resta alta. A guidare la rivolta è il sindacato Snals-Confsal, che parla di un «atto di spregio» nei confronti del Pta: «Anche nel nostro Ateneo si riproducon­o i peggiori vizi della casta - si legge nella mail spedita al personale -. A noi non importa un bel niente sederci sui sedili di pelle, è il gesto che ci indigna. Se bisogna risparmiar­e, che si vada tutti in seconda classe, compresi docenti, dirigenti, direttori e rettore, senza queste ignobili differenzi­azioni».

Solo tra le file del Pta, i dipendenti declassati sono un migliaio; molti di loro si spostano per seguire corsi di formazione e aggiorname­nto, ma ci sono anche tecnici di laboratori­o che viaggiano per partecipar­e ad attività di ricerca come analisi e rilievi. Il sindacato punta il dito anche contro l’abolizione degli straordina­ri per chi va in missione (altra novità congelata) e invita l’Ateneo a tagliare le «principesc­he indennità» del rettore Rosario Rizzuto, del prorettore Giancarlo Dalla Fontana e del dg Alberto Scuttari, così come i gettoni di presenza per le riunioni di Cda e Senato accademico.

Dal canto suo, l’Università conferma che il regolament­o non è mai entrato in vigore e che è sospeso, mentre ricorda che una parte del Pta era già in Fascia 2 e che i massimali di spesa per i pernottame­nti in albergo erano tutti invariati o al rialzo; tra gli altri migliorame­nti previsti dal nuovo regolament­o, si cita anche la digitalizz­azione delle procedure e l’emissione di una carta di credito virtuale, con un valore pari alla spesa da sostenere e una data di validità legata alla durata della spedizione.

A quanto pare, inoltre, l’Ateneo ha intenzione di proporre una nuova divisione per fasce che non dipenderà più dalla categoria del personale, ma dalla fonte di finanziame­nto della missione. Infine, va detto che già oggi molti docenti rinunciano al privilegio del biglietto in prima classe e viaggiano in seconda, sensibili al richiamo della spending review.

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Bo La storica sede dell’Università

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