Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Parlamento addio Vigile urbano, impiegato, commercialista, pensionato Viaggio tra i candidati che chi torna al lavoro dovranno abbandonare la politica di professione
Enrico Zanetti, eletto alle scorse elezioni per Scelta Civica, è stato sottosegretario nel governo Renzi. era candidato per il Pd
Patrizia Bisinella, eletta nel 2013 per la Lega, era candidata di «Noi per l’Italia»
Pier Paolo Baretta, eletto con il Pd nel 2008, nel 2013 è diventato sottosegretario all’Economia del governo
Gessica Rostellato, eletta lo scorso mandato con il M5s, si è poi ricandidata con il Partito Democratico, ma senza successo. VENEZIA Dice la leggenda che quando Craxi, più o meno nel ’93, si recò a Parigi a chiedere aiuto a Mitterrand mentre infuriava la tempesta di Mani Pulite, si accorgesse di non sapere attraversare la strada ai semafori. Da troppo tempo stava in politica, da troppo non viveva tra la gente comune. Iperboli riservate alla Prima Repubblica, che certo non brillava per ricambio della classe dirigente. Ma è vero che anche il terremoto politico che domenica ha spazzato via una buona parte dei parlamentari veneti uscenti lascia sul campo molte vittime e un grande smarrimento. Che fare?, si chiedono, leninianamente, i tanti non rieletti, rimasti fuori. Dal Pd ma non solo.
Volenti o nolenti, devono tornare a casa. Un macrocaso di prepensionamento, insomma. Saranno i nuovi Cincinnati veneti, ripiegati sul privato? «Farò la vigilessa, mi sento pronta per questa nuova avventura», ha confidato al «Corriere del Veneto» qualche giorno fa l’onorevole Pd (ex M5S, ex Gruppo Misto) Gessica Rostellato. 35 anni, di Cartura, era stata la giovanissima deputata che si era presentata alla prima seduta con il passeggino. Candidata al quarto posto nel proporzionale a Padova e provincia, non ce l’ha fatta. Ma non si scoraggia, nemmeno di fronte alla quotidiana tempesta di insulti che la ex base grillina le scarica sulla pagina Facebook («venduta» e «traditrice» le espressioni più gentili): «Mi hanno chiamata dal Comune di Padova, ero in graduatoria, dal 23 marzo prendo servizio». In effetti, una veloce ricerca su Google rivela che in un forum su internet già nel 2008 la futura onorevole si informava su come entrare nei vigili urbani. Una passione antica. Ma oltre la Rostellato, che ne è di quei rappresentanti del popolo che magari facevano politica da un po’ più tempo? Una volta la rete dei partiti era in grado di riassorbire più o meno tutti i cosiddetti trombati - un posto nel CdA della partecipata di qui, una poltrona nella fondazione
Giorgio Santini Sono dipendente di un’azienda nel settore industriale in aspettativa, tornerò a lavorarci.
Nella Cisl non è possibile rientrare, il sindacato ha regole ferree
culturale di là. Ma adesso che i partiti sono in crisi nera, anzi, forse non esistono più, che succede a chi deve cercarsi uno stipendio? «Io ho il mio studio di commercialista a Venezia, sono socio di un centro studi tributari a Torino che conta più di sessanta tra collaboratori e dipendenti, farò quello che ho fatto fino al 2013», fa spallucce Enrico Zanetti, già parlamentare di Scelta Civica, già viceministro all’Economia nel governo Renzi, poi però candidato con il centrodestra in quota Noi con l’Italia - Udc, che ha contribuito a fondare. Era capolista in Lombardia 2 Camera. Lì il partito ha raccolto l’1 per cento: nel quadro allucinante delle Politiche 2018, gli stessi voti di CasaPound. «L’incarico parlamentare è stata una parentesi, ho sempre lavorato. Tornerò a farlo. Poi certo, continuerò a seguire la politica, bisogna riorganizzare i moderati e i liberali». A proposito di quarta gamba del centrodestra: tra gli esclusi della tornata elettorale 2018 c’è anche la senatrice (ed ex candidata a sindaco di Verona) Patrizia Bisinella. Era in lizza nel proporzionale a Verona sempre per i centristi di Noi con l’Italia, nel collegio il suo partito si è fermato all’1,9%, in città ha fatto un pochino meglio: 3%. «Niet» dagli elettori anche per lei: «L’impegno politico continua, resto capogruppo in consiglio comunale a Verona. Ma certo avrò più tempo, riprendo adesso la mia attività di studio professionale nel campo legale, che avevo dovuto interrompere». Così, mentre a Padova Rostellato farà le sue prime multe alle auto in divieto di sosta, Bisinella ricostruirà i rapporti con colleghi e clienti lasciati nel 2013. «Ma per fortuna ho sempre vissuto anche del mio personale, non solo di politica. Avevo mantenuto un lavoro e un’attività che non si era mai realmente conclusa». Va un po’ meglio al compagno Flavio Tosi, capolista al Senato nel collegio Veneto 2: non entra nel nuovo Parlamento, ma oltre a restare consigliere comunale nella città scaligera per ora fa il presidente della società autostradale Brescia-Padova, con più che buona retribuzione (nel 2015 il compenso si aggirava intorno ai 100mila Euro). Anche la senatrice PD Laura Puppato non ce l’ha fatta: all’uninominale nel suo collegio è arrivata terza, dietro a centrodestra e Cinque Stelle. «In questi anni ho vissuto per fare politica, è stata un’esperienza totalizzante e anche devastante da tanti punti di vista. Farò politica e non farò più il politico. Magari occupandomi del sociale o di ambiente. La cosa in sé e per sé non mi dispiace, avevo anche valutato di non dare la mia disponibilità a candidarmi. Va così». Deluso ma energico Pier Paolo Baretta, sottosegretario all’economia non riconfermato parlamentare: «Di sicuro voglio continuare una militanza nel sociale che dura da tanto. Poi si vedrà, non ho un’idea precisa, diciamo che farò volontariato politico. Penso che mai come ora il Partito Democratico abbia bisogno che tutti gli diamo una mano, magari con ruoli secondari. Quanto al privato, non ho un lavoro ora, ero sindacalista. Ho la mia pensione, avendo lavorato per più di 40 anni». Storia personale nel sindacato anche per Giorgio Santini, di Marostica, già senatore, fra gli ispiratori del Fondo Solidarietà, secondo tra i senatori per produttività con il 90% di presenze. Ma all’uninominale, a Bassano, gli elettori gli hanno preferito Niccolò Ghedini, avvocato di Berlusconi. «Sono dipendente di un’azienda nel settore industriale in aspettativa», spiega Santini, «tornerò a lavorarci. Nella Cisl non è possibile rientrare, perché c’è una ferrea norma di incompatibilità con gli incarichi politici. Ma non ho perso la fede politica. E la vita continua. C’è da ricostruire il PD. A Thiene, Bassano, Cadoneghe, Camposampiero amministriamo con bravi sindaci. E sono un patrimonio da valorizzare».
Enrico Zanetti
Io ho il mio studio di commercialista a Venezia, sono socio di un centro studi tributari a Torino che conta più di sessanta tra collaboratori e dipendenti: farò quello che ho fatto fino al 2013