Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Rapina in farmacia e fuga: presa la banda degli assalti
Colpo a Silea: titolari minacciati, sviene una cliente. Inseguiti e bloccati: tre in carcere
SILEA Uno armato di coltello, uno brandendo una pistola hanno rapinato la Farmacia Internazionale di Silea. Un colpo rapidissimo. Due, al massimo tre minuti, sufficienti a seminare il panico tra il personale e i clienti del negozio. E per arraffare 1200 euro in contanti. Ma la rapina è finita male per la banda, arrestata dalla polizia dopo un inseguimento a folle velocità.
In manette sono finiti i senegalesi Aliou Diop 44 anni e Mahfouz Fall 40 anni, e il 22enne albanese Erjon Lukaj. E ora si sospetta siano gli autori di altre rapine messe a segno nei mesi scorsi ai danni di uffici postali e sale giochi. L’allarme è scattato alle 19.20 di martedì quando i due africani, col volto travisato e armati, hanno fatto irruzione nella farmacia. All’interno c’erano il titolare, una dipendente e alcuni clienti. Subito i malviventi si sono diretti verso i farmacisti, il titolare è stato minacciato con una pistola (poi risultata un giocattolo) mentre la farmacista si è vista puntare il coltello alla gola dal complice, che le ha intimato di svuotare la cassa. Il farmacista approfittando di un attimo di distrazione del rapinatore, è fuggito nel retro dove ha subito dato l’allarme. E così, mentre uno dei banditi arraffava il denaro e l’altro si aggirava tra i clienti terrorizzati, in lontananza si sono sentite le prime sirene.
«Da dicembre è attivo un piano rapine e la farmacia Internazionale era uno degli obiettivi sensibili e quindi monitorata» spiega il dirigente della squadra mobile Claudio Di Paola. A quel punto sono scappati con il denaro, mentre una delle clienti è svenuta per la paura. I poliziotti sono arrivati in pochi minuti, giusto in tempo per intercettare la Renault Clio con i banditi in fuga.
I malviventi hanno tentato di allontanarsi folle velocità, inseguiti dalla polizia che, lungo il Terraglio a Frescada è riuscita a piazzare un posto di blocco per fermarli. Lukaj, alla guida della Clio, ha tentato di investire uno dei poliziotti che si era parato davanti all’auto prima di essere bloccato. Nella Clio c’erano la pistola giocattolo e il coltello, insieme ai berretti e alle sciarpe usati per la rapina.
Per i tre che sono incensurati e sono ora reclusi nel carcere di Santa Bona, l’accusa è di rapina aggravata. Ma il sospetto degli inquirenti è che la banda possa aver già colpito. Modus operandi e caratteristiche fisiche dei malviventi, infatti, ricordano le rapine alle Poste di Frescada, alle sale giochi Admiral di Treviso e Mirage di Susegana e ancora alle Poste di Biancade messe a segno tra dicembre e gennaio.