Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Salamon cede Save the Duck «Altana già tornata in utile»
TREVISO Marina Salamon esce da Save the Duck, dove deteneva il 51%, e punta a reinvestire quanto prima la nuova liquidità su imprese del comparto moda, possibilmente abbigliamento. E ancor meglio se con la previsione di un rapporto sinergico con la sua Altana che, nel frattempo, è tornata a produrre utili. Ne ha parlato ieri la stessa imprenditrice che, comunque, nella casa del piumino senza piume animali vuole un po’ rimanere attraverso il supporto di Banca Ifis, presente da dicembre, di cui possiede una quota e un posto in consiglio di amministrazione, e, prossimamente, con la sua holding Alchimia. Nella società milanese Salamon era entrata circa quattro anni fa assieme al socio, Nicolas Bargi (49%), il quale conserva comunque una quota del 35%. Ad acquisire il 65% di Save the Duck, che nel frattempo da 11 milioni è passata a fatturarne 36, è il fondo italiano Progressio Sgr, decisivo in passato nel rilancio di un altro noto marchio del piumino (in questo caso tradizionale), cioè Moncler.
La cessione della propria quota, ha spiegato ancora Salamon, è legata ad un progetto di crescita rivolto prevalentemente sul ramo retail «su cui mi sento impreparata». Ora, perciò, inizia la ricerca di una nuova avventura. «Desidero reinvestire e farlo subito. Sto cercando opportunità di investimento. Penso che la responsabilità sociale di ogni imprenditore sia, innanzitutto, quella di continuare a costruire lavoro basato sulla meritocrazia, non accetto – ha aggiunto - le rendite di posizione». Dove? «Di sicuro nella moda, dove capisco di più, spero abbigliamento piuttosto che calzature. Certo non il metalmeccanico, dove sarei completamente ignorante».
Il link con Altana potrebbe esserci sulla falsariga di quello creato con Save the Duck condividendo una struttura logistica realizzata a pochi passi dallo stabilimento di Padernello di Paese da un ex rugbysta, Luca Pavin, la quale serve, oltre ad alla stessa Altana, anche Ovs, Geox ed altri. Altana che intanto, come racconta la stessa Salaon pare aver recuperato rispetto agli anni scorsi ottenendo un bilancio in pareggio nel 2016 e un utile lo scorso anno, con ottime possibilità di ulteriore crescita anche nel 2018 grazie, in particolare, ad una focalizzazione esclusiva sui marchi Moschino e Gucci. Senza trascurare gli altri poli di interesse. Salamon rimane sempre nella maggioranza di Doxa, che realizza ricavi per 40 milioni e impiega 250 addetti, e nell’azionariato di Banca Ifis.
Tornando alla moda, l’imprenditrice si dice dispiaciuta da vari percorsi andati male osservati sullo scenario generale nazionale: «Anche di recente abbiamo visto marchi importanti trascurati per intere stagioni e poi svenduti a società straniere. Certi errori difficilmente poi si correggono. C’è la logica del ‘fasso tutto mi’ che in Veneto ha generato disastri. Io stessa devo riconoscere di aver voluto tirare dritto per troppi anni senza comprendere l’importanza di fermarsi e imparare dai propri errori».
Cerco nuove occasioni Desidero reinvestire e farlo subito per costruire opportunità