Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Questa piazza onora i quattro agenti morti»

L’area accanto alla Loggia intitolata ai poliziotti uccisi nello schianto di Castrette. Gabrielli: «Orgoglio per noi»

- Gianni Favero

TREVISO Non una via in qualche quartiere periferico ma uno spazio storico nel cuore della Treviso antica. È un aspetto che ieri Franco Gabrielli, capo della Polizia di Stato, ha voluto sottolinea­re presenzian­do alla cerimonia di intitolazi­one dell’area accanto alla Loggia dei Cavalieri alla memoria di quattro agenti di polizia morti durante il servizio per le conseguenz­e di un incidente stradale la notte del 25 gennaio 1997. Massimo Paccagnan, 32 anni, Fanio Soligo (27), Andrea Murer (32) e Luca Scapinello (21) erano a bordo di una volante chiamata a rinforzo di un intervento di colleghi accorsi in un locale di Ponte della Priula per sedare una rissa. La corsa a sirene spiegate lungo la strada statale “Pontebbana”, però, finì a Villorba con uno schianto contro un platano della Alfa 33 allora in dotazione alla Polizia, dopo una sterzata improvvisa dettata dalla necessità di evitare l’impatto con una vettura intenta in una manovra di svolta. Tre degli occupanti morirono all’istante, un quarto poco dopo, all’ospedale di Treviso.

Ieri, alla presenza dei familiari e delle autorità civili e religiose, è stata scoperta una lapide che riporta i nomi dei poliziotti. «Chi ha sacrificat­o la sua vita non solo ci ha indicato la strada ma anche la modalità di percorrerl­a – ha detto ieri Gabrielli – e questa iniziativa voluta dalla questura e accolta dalla amministra­zione comunale ci riempie di orgoglio ed è una nuova dimostrazi­one che la nostra ragione

 L’iniziativa dimostra la nostra ragion d’essere, stare vicini alla gente

La memoria è un tessuto attorno al quale una comunità deve riconoscer­si

d’essere è solo quella di essere al servizio della gente, tutto il resto è secondario. Questi sono momenti nei quali ci riappropri­amo della memoria. Mentre il ricordo è un fatto quasi puramente meccanico – ha concluso il capo della polizia – la memoria è il tessuto sul quale una comunità si riconosce. Da qui l’importanza della conservazi­one e del rispetto della memoria».

A nome dei familiari ha infine rivolto un ringraziam­ento uno dei figli delle vittime dell’incidente. Alla cerimonia hanno presenziat­o, fra gli altri circa 200 partecipan­ti, anche una classe di una scuola media, il prefetto Laura Lega, il sindaco Giovanni Manildo, e il vescovo Agostino Gardin.

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