Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Cittadella della Salute al via il maxi cantiere E nasce il reparto influenza

«Procederem­o spediti». Al Ca’ Foncello 20 letti anti-emergenza

- Silvia Madiotto

TREVISO Cittadella della Salute, lunedì con la consegna dei lavori partirà il conto dei 36 mesi per completare il monoblocco, il nuovo edificio con seicento posti monitorati ad alta specializz­azione. «Abbiamo la delibera completa – spiega il direttore generale dell’Usl 2 Francesco Benezzi – oggi abbiamo trovato la quadra con Ospedal Grando, i verificato­ri hanno approvato tutti i progetti definitivi, un altro passaggio necessario, consegnere­mo i lavori di tutto il blocco il 12 marzo anche se gli scavi sono già iniziati. Andremo avanti spediti».

Undici anni dopo l’avvio dell’iter, la Cittadella della Salute di Treviso prenderà ufficialme­nte forma.

Una parte dell’imponente cantiere è stata avviata l’anno scorso, i lavori della centrale, del Suem saranno completati entro la stessa tempistica di tre anni assieme alla viabilità interna, con i collegamen­ti fra gli edifici e il sottopasso per il pronto soccorso; poi si passerà ai 250 posti di area medica riqualific­ando gli edifici esistenti. Nel 2021 è prevista l’inaugurazi­one della maggior parte degli interventi.

Ma ci sono novità a breve scadenza, per risolvere un problema diventato fin troppo evidente.

Benazzi ha infatti annunciato anche l’aggiunta di 20 posti letto alla struttura centrale del Ca’ Foncello: l’emergenza influenzal­e di questo lungo inverno ha fatto scattare quello che il direttore generale della sanità trevigiana chiama «un campanello d’allarme» ed era obbligator­ia una risposta concreta e rapida per prevedere future necessità. I letti ricavati in otorinolar­ingoiatria si sono rivelati determinan­ti e diventeran­no struttural­i: «Creeremo una nuova area e li useremo come polmone, non possiamo farne a meno, ci servono 20 posti per non andare in sofferenza nei momenti di difficoltà, come quest’anno».

Nell’area di oncologia sorgerà invece l’ospedale di comunità con 30 posti letto, e dovrebbe essere operativo entro settembre. Oncologia e dermatolog­ia entreranno nel blocco; non sarà trasferito il reparto di malattie infettive. Piccole modifiche che ottimizzan­o il servizio reso dal presidio del capoluogo.

Ieri, intanto, è stato il giorno dell’omaggio e del saluto alle suore dorotee di Vicenza con una targa all’ingresso del Ca’ Foncello: per 166 anni il corpo religioso ha prestato servizio in ospedale, ma ha dovuto rinunciare per limiti di età e calo delle vocazioni; le ultime sette sorelle rimarranno per l’assistenza spirituale senza impiego sanitario. «Saranno sostituite da altre infermiere – ha chiuso il direttore -. Il loro lavoro è stato prezioso, sono state iniziatric­i di un percorso di formazione, con profession­alità e umanità». A ringraziar­le, accanto a Benazzi, c’erano primari, medici, infermiere, dirigenti e volti storici dell’Usl 9 come Domenico Stellini e il professor Gaetano d’Ambrosio.

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(Balanza) La folla Il capo della polizia durante il discorso davanti alle autorità e centinaia di trevigiani

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