Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ideal Standard, trattative in corso si pensa allo scivolo per 40 operai
I sindacati puntano al prepensionamento dei lavoratori più anziani
TRICHIANA Gli incontri sono già stati calendarizzati, anche se c’è riserbo sulle date. Il primo, già la prossima settimana. È lì che i sindacati inizieranno a muovere i passi della propria strategia. Perché all’Ideal Standard di Trichiana (600 dipendenti) a qualcuno bisogna rinunciare. L’azienda, una multinazionale di rubinetterie e sanitari con sede in Belgio e di proprietà di due grossi fondi globalizzati, uno americano e l’altro australiano, ha già fatto sapere che i conti, tra produzione prevista e personale, non tornano.
Si tratta di sfoltire la massa di almeno 30 o 40 addetti. E i giochi si faranno sui nomi. Nel senso che i sindacati puntano a mantenere in azienda i 26 giovani precari, quelli con un contratto a tempo determinato. Secondo la Rsu Filctem Cgil Gianni Segat, l’idea giusta è che l’azienda apra il portafoglio per «trovare i soldi per lo scivolo, in riferimento ai lavoratori che sono vicini alla pensione». Che in effetti non mancano. Per il segretario generale della Femca Cisl di Belluno Treviso Nicola Brancher, infatti, «l’età media è vicina ai cinquant’anni».
Non mancano, dunque, adri detti che con due anni di Naspi ( l’indennità di disoccupazione) e uno o due di scivolo, potrebbero allontanarsi volontariamente dalla fabbrica. I sindacati ritengono che sia una vicenda che si può gestire senza drammi. L’idea è che se l’azienda crede nel rilancio di Trichiana, quello degli esube– mai dichiarati – sia un problema risolvibile.
Di tutt’altro tenore la questione del futuro dello stabilimento. È noto che di recente lo stabilimento di Roccasecca (Frosinone) è passato alla Saxa Gres di Anagni. Ideal Standard aveva annunciato la chiusura dell’impianto e la messa in mobilità dei 300 dipendenti. Invece i lavoratori hanno cambiato azienda. Ma la fermezza di Ideal Standard nel liberarsi dell’impianto di Roccasecca ha spaventato il personale di Trichiana. Se non fosse stato venduto, Roccasecca sarebbe stato chiuso e basta. E poi, come afferma Segat, «ai lavoratori manca una visione del futuro dello stabilimento». I sindacati hanno chiesto di vedere un piano industriale, ma per ora non hanno ottenuto nulla. Peraltro è finito anche l’accordo quadro triennale 2015-2017. I sindacati ne vogliono uno nuovo; ma per ora l’azienda non ha detto nulla. Pertanto, i sindacati vorrebbero portare la questione al Mise. Comunque sia, già la prossima settimana si saprà quale direzione stiano prendendo le cose.
La Cgil L’azienda deve trovare i soldi per lo scivolo per i lavoratori più vicini alla pensione