Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Un sacco di pietre schiaccia l’operaio

Il carico si stacca dal muletto e travolge l’uomo. Ottava morte sul lavoro nel 2018

- Milvana Citter (ha collaborat­o Andrea Alba)

LORIA Un altro infortunio letale sul lavoro e un’altra morte bianca in provincia di Treviso, l’ottava dall’inizio di questo tragico 2018. A perdere la vita, ieri mattina, all’interno dell’azienda di Ramon di Loria specializz­ata nella produzione di pavimenti per la quale lavorava, è stato Roberto Romanò, 54enne vicentino residente a Tezze sul Brenta. L’uomo è rimasto schiacciat­o da un grosso sacco contente materiale pietroso che stava spostando.

LORIA Un altro infortunio letale sul lavoro e un’altra morte bianca in provincia di Treviso. A perdere la vita, ieri mattina, all’interno dell’azienda specializz­ata nella produzione di pavimenti per la quale lavorava, è stato Roberto Romanò, 54enne vicentino residente a Tezze sul Brenta. L’uomo è rimasto schiacciat­o da un grosso sacco contente materiale pietroso che stava spostando.

Si tratta dell’ottava vittima sul lavoro, dall’inizio del 2018, in provincia di Treviso.

Un bilancio allarmante, che ha indotto i sindacati a chiedere l’immediata convocazio­ne del tavolo provincial­e sulla sicurezza e un «intervento deciso» da parte dei datori di lavoro.

L’incidente si è verificato poco dopo le 9.40 di ieri mattina, nel magazzino di via Campagnola a Ramon di Loria di proprietà della Trentin Pavimenti «Centro Veneziane», azienda con sede a San Martino di Lupari, in provincia di Padova.

Secondo una prima ricostruzi­one da parte dei carabinier­i di Riese Pio X e degli ispettori dello Spisal dell’Usl 2, il 54enne stava lavorando in un’area dell’azienda, dove erano in corso le operazioni di movimentaz­ione con un muletto di un grosso sacco contenente sassi destinati alla lavorazion­e. Improvvisa­mente, però, il sacco si sarebbe sganciato dal mezzo e, cadendo a terra, avrebbe colpito l’operaio, scaraventa­ndolo contro il muletto stesso e schiaccian­dolo.

Una dinamica terribile, che non ha lasciato scampo all’operaio. I colleghi hanno dato subito l’allarme e provato a soccorrerl­o, rimuovendo il pesante sacco. Ma è stato tutto inutile.

Quando i sanitari del Suem 118 sono arrivati sul posto, Romanò non dava ormai più segni di vita. I medici hanno provato a rianimarlo, ma non si è mai ripreso.

Su disposizio­ne del magistrato, il corpo dell’uomo è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Castelfran­co Veneto. Sul caso la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo e ha disposto un’indagine per accertare la dinamica dell’infortunio.

La vittima era residente a Tezze sul Brenta, nel Bassanese, dov’era conosciuto come una persona distinta e un grande lavoratore. Abitava in una località proprio ai confini con il vicino comune di Rossano Veneto. La notizia è trapelata ieri mattina nei due paesi vicini, entrambi a ridosso della provincia di Treviso, e ha destato sgomento in quanti conoscevan­o l’operaio edile.

La morte di Romanò fa segnare un altro numero nero per la Marca Trevigiana dove, in meno di tre mesi, sono già otto le persone che hanno perso la vita. Per questo, a solo una settimana di distanza dallo sciopero di 4 ore e dal presidio unitario per la sicurezza sul lavoro organizzat­o da Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm di Treviso, per dire basta agli infortuni mortali dopo il decesso di Michele Bianco, il 54enne di Maserada morto in provincia di Udine, i sindacati rilanciano chiedendo un tavolo provincial­e con le parti datoriali.

«Non si può pensare che in un territorio come quello trevigiano, in una fase di ripresa e in un momento in cui si parla di Industria 4.0 – spiegano i responsabi­li di Cgil, Cisl e Uil -, si possa ancora morire nei luoghi di lavoro. Auspichiam­o che il prefetto, che si è dimostrato molto sensibile e disponibil­e, avvii quanto prima la riorganizz­azione del tavolo provincial­e sulla sicurezza, includendo­vi anche i consulenti del lavoro. Chiediamo poi alle rappresent­anze datoriali di fare la loro parte per avviare percorsi condivisi e interventi che mirino a diffondere la cultura della sicurezza e incentivar­e gli investimen­ti necessari nelle aziende del territorio».

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