Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Pd all’assalto del nuovo Piano cave: «Qui 69 milioni di metri cubi già autorizzat­i, servono limitazion­i»

- S.Ma.

TREVISO Ci sono ancora 69 milioni di metri cubi da scavare già autorizzat­i in provincia di Treviso e la Marca, dice il Pd, ha già abbondante­mente dato. C’è una mole gigantesca di scavi potenziali e di enorme impatto ambientale che pende su un territorio già pesantemen­te colpita negli ultimi decenni.

«Per questo è fondamenta­le che il piano regionale sulle cave ponga delle limitazion­i su dove e quanto intervenir­e – afferma Andrea Zanoni, consiglier­e regionale dem -. È vero che non sono stati autorizzat­i nuovi volumi di escavazion­e, ma questo è solo il risultato minimo che potevamo ottenere perché c’è ancora una riserva di cubatura».

Per questo l’opposizion­e ha presentato 62 emendament­i al piano regionale: dopo 36 anni in regime transitori­o, infatti, oggi comincerà la discussion­e in Consiglio regionale e il centrosini­stra non vuole lasciare nulla di intentato.

«Consideria­mo il testo non del tutto positivo e non al passo con i tempi – spiega Zanoni -. Vogliamo rendere obbligator­io il riuso di almeno il 30% dei materiali per le grandi opere pubbliche, vogliamo tutelare la falda acquifera e prevedere una distanza minima dai luoghi di interesse culturale, storico, artistico e architetto­nico. Inoltre le sanzioni sono state tagliate, ridotte di sei volte rispetto al testo precedente: devono essere subito ripristina­te».

La Provincia fino a oggi aveva facoltà di veto sulle cave, con il nuovo Prac non più. «I Comuni devono avere la possibilit­à di definire gli ambiti estrattivi, altrimenti ogni potere sarà accentrato sulla Regione», ribadisce il consiglier­e. Da oggi comincia la battaglia in aula.

«Il territorio è un patrimonio da tutelare, non da sfruttare o un ostacolo da superare – ha chiuso il segretario del Pd trevigiano Giovanni Zorzi -. Oggi è una fonte di rischio mentre dovrebbe essere garanzia di sicurezza. La legge sul consumo del suolo, con la selva di deroghe che ha introdotto, è stata un’occasione persa. Non perdiamone un’altra. La superstrad­a Pedemontan­a sarà la più grande cava della Marca nei prossimi anni, una riflession­e oggi è necessaria».

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Ruspe e ghiaia La Marca è terra di escavazion­e, oggi arriva in consiglio regionale il nuovo Piano cave

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