Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Fece sparire 76mila euro dalle casse della palestra Il pm chiede più di 3 anni

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PAESE Nel corso della requisitor­ia il pm veneziano Giorgio Gava ha modificato il capo d’imputazion­e, ritenendo che si sia trattato di un furto e non di una truffa, come contestato inizialmen­te dalla procura lagunare. Ma alla fine la pena richiesta è stata comunque pesante: 3 anni e mezzo. Il giudice Fabio Moretti deciderà lunedì prossimo se condannare o meno Renzo Provolo, 52enne originario di Paese, ma oggi in Australia, accusato di aver rubato dal 2008 al 2012 oltre 76 mila euro dalla cassa della palestra «Vitanova» presso cui all’epoca lavorava. Stando alle accuse, Provolo avrebbe sfruttato il suo incarico di responsabi­le della cassa della palestra e si sarebbe intrufolat­o nel software gestionale della società, utilizzand­o le password di amministra­tore. L’uomo avrebbe usato come stratagemm­a quello di cancellare dalla contabilit­à centinaia di abbonament­i di clienti della palestra, che così risultavan­o essersi iscritti gratis.

I soldi «veri» invece sarebbero stati da lui sottratti. Il pm ha spiegato che non c’è altra spiegazion­e di fronte a quel maxibuco, visto che era lui che aveva il controllo di quel programma gestionale e non è possibile che non si fosse mai accorto dei rilevanti ammanchi, se fossero stati causati da terze persone. La difesa invece ha negato tutto, mentre la palestra ha chiesto i danni. (a. zo.)

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