Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Papa Luciani, cronaca di una morte senza misteri
Oggi a Venezia la presentazione del libro di Falasca, presenti il cardinale Parolin e il patriarca
Nessun mistero si cela dietro quella scomparsa improvvisa, nessuna circostanza da chiarire. Il Papa dei 33 giorni morì di morte naturale, nel sonno, proprio come avvenuto per il calciatore Davide Astori qualche giorno fa. Smonta la tesi complottistica Stefania Falasca, autrice del libro Papa Luciani. Cronaca di una morte, edito da Piemme, che ricostruisce, fondandola sui documenti, la vicenda del repentino decesso di Papa Giovanni Paolo I, già Patriarca di Venezia. Una presentazione del volume è in programma oggi alle 11 nella sala convegni Sant’Apollonia a Venezia. All’incontro, moderato dal direttore di TV2000 Paolo Ruffini, interverranno il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin (autore della prefazione) e il Patriarca di Venezia Francesco Moraglia; saranno inoltre presenti lo storico Gianpaolo Romanato e Lina Petri, nipote di Giovanni Paolo I. Il libro-inchiesta intende restituire il giusto valore al pur brevissimo pontificato di Albino Luciani, che ha gettato le basi alle linee-guida seguite adesso da Papa Francesco, nel segno del dialogo, dello stile sobrio e della ricerca della pace. Significati importanti oscurati da quella che oggi, a distanza di quarant’anni, si potrebbe definire una fake new tinta di un giallo non supportato da elementi comprovanti. Grazie alla lunga ricerca storica avviata dalla Causa di canonizzazione, Falasca - firma di Avvenire e vicepostulatrice del processo canonico in atto per Luciani - riavvolge il nastro e ripercorre minuto per minuto attraverso l’accesso a fonti documentali finora secretate quel che accadde in Vaticano e negli appartamenti papali i giorni prima del decesso, la notte del trapasso e i giorni successivi. Un’avvincente ricostruzione storicoscientifica che ha scelto la forma del racconto così da essere chiara e accessibile a tutti, sciogliendo tutte le supposte oscure trame intorno a questa vicenda. Fu semplicemente un forte malore al petto accusato dal pontefice veneto prima della cena e da lui stesso sottovalutato – tanto da non ritenere di dover avvisare il medico – a provocare il tragico epilogo intorno alle 23. E se in molti si sono chiesti perché non venne fatta l’autopsia, la risposta è semplice: non c’era la legge che la imponesse, sostiene l’autrice. Tra i documenti inediti in appendice del libro ci sono le cartelle cliniche dalle quali si evince che già nel 1975, nel corso di un ricovero, era stato segnalato un minimo di patologia cardiovascolare, trattata con farmaci e considerata risolta.