Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Via quei giostrai, abbiamo paura» E via Bindoni diventa un caso politico

È scontro dopo l’arrivo di una famiglia sinti: «Sono rivali di altri nomadi» Lega e Genty: «Rischi inaccettab­ili». Il Comune: «Li piazzeremo altrove»

- di Silvia Madiotto

TREVISO I residenti di via Bindoni sono sul piede di guerra, chiedono un presidio fisso delle forze dell’ordine perché hanno paura di quello che potrebbe succedere, ora, con l’arrivo di una famiglia di giostrai sinti nella loro strada. Lunedì pomeriggio, dopo essere stati sgomberati da un campo nomadi di San Martino di Lupari, nel Padovano, in base a un accordo fra le Prefetture sono stati scortati a Treviso, in un’area densamente abitata. Ed è scoppiato il caos perché nella stessa via abita già una decina di famiglie rom rivali, con le conseguent­i tensioni, e le roulotte sono state parcheggia­te nei cortili abbattendo le recinzioni.

L’assessore al sociale Roberto Grigoletto è nel mirino ma ha assicurato che si tratta di una soluzione temporanea ed emergenzia­le e che i nuovi inquilini (con residenza nel capoluogo e tre figli minori) saranno presto trasferiti: quell’alloggio non è abitabile. E anche in municipio la questione ha fatto emergere una certa rabbia: l’operazione di «collocamen­to» non ha trovato condivisio­ne.

Ieri mattina Mario Conte, consiglier­e della Lega e candidato sindaco, ha accompagna­to alcuni residenti in Comune e in Prefettura a chiedere spiegazion­i e risposte. «L’etnia che si è insediata in via Bindoni – spiega – è rivale di quella che già vi abita da tempo. Ci sono anche persone con precedenti penali. Abbiamo chiesto alle istituzion­i un sopralluog­o perché si rendano conto di quali siano le reali difficoltà. Ci è stato assicurato che il tema sarà trattato nel prossimo tavolo di ordine e sicurezza pubblica». Sono trenta i nuclei trevigiani residenti in questa strada di Santa Bona: «È una situazione di conflitto che non possiamo accettare – continua Conte -, i cittadini hanno paura: è loro diritto vivere sicuri». Anche la lista Gentilini punta il dito: «Sono stati sgomberati da un terreno di loro proprietà, acquistato per 40 mila euro – si legge nell’interrogaz­ione presentata da Giuseppe Basso e Sandro Zampese -. Sono state fatte le verifiche di indigenza? Perché un alloggio non abitabile dell’Ater è nelle disponibil­ità del Comune? Sono state fatte verifiche sullo stato di indigenza della famiglia?».

L’assessore Grigoletto ha promesso un rapido trasferime­nto: «Stiamo rispondend­o all’emergenza. Vista l’inadeguate­zza del luogo è stato stabilito di individuar­e quanto prima una soluzione alternativ­a, sempre temporanea. Nell’ambito del Patto per la Sicurezza, chiederò alla Prefettura di impegnare le forze dell’ordine per un controllo della zona, che dal 2006 ospita rom e sinti dopo lo sgombero di via Da Milano».

Conte C’è anche gente con precedenti penali, è inaccettab­ile sottoporre a pericoli chi abita qui

Grigoletto Ha deciso la Prefettura, si tratta di una soluzione temporanea. Chiederò pattugliam­enti costanti

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(Balanza) Parcheggia­te Una delle roulotte accanto alle case popolari della via

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