Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Piano assurdo»: lite sulla Treviso del futuro

Stadio in Dogana, Strada Ovest e taglio delle cubature: tensione in Consiglio sul progetto che ridisegna la città

- S. Ma.

TREVISO Il piano degli interventi è stato pesantemen­te criticato ieri in consiglio comunale, sia dalle minoranze che da una parte della maggioranz­a, per la poca concretezz­a dei contenuti e per la troppa libertà lasciata ai privati. Ca’ Sugana l’ha elaborato come una grande operazione di riqualific­azione e oggi si passa al voto. Il «Pi», oltre alle indicazion­i sulle riqualific­azioni dell’esistente, i crediti edilizi, il dimezzamen­to delle cubature e le convenzion­i pubblico-privato che realizzera­nno 40 mila metri cubi in quattro aree della prima periferia in cambio di benefici collettivi, è anche un grande libro dei sogni che disegna una nuova viabilità a San Giuseppe. L’hanno chiamata bretella Stiore-Aeroporto ma è un’altra Noalese bis, che toglie il traffico dall’abitato di San Giuseppe e passa prima a nord del mercato ortofrutti­colo fino a viale Serenissim­a e poi sull’area della Dogana, per uscire sulla Noalese dopo il Canova, con due opere rialzate sopra i binari. Un intervento da milioni: «Risorse permettend­o».

Ieri in Consiglio i profession­isti dello studio Capocchin hanno illustrato il Pi. San Giuseppe è il quartiere più trasformat­o; l’area Treviso Servizi è tornata al centro della discussion­e anche per l’ipotesi di spostare lì lo stadio Tenni e, un domani (quindi ben oltre i 5 anni del Pi) il mercato ortofrutti­colo. E dove si trova ora lo stadio? «Servizi di quartiere e attività minori, valorizzan­do l’area, dopo che sarà realizzato il nuovo impianto». Per viale della Repubblica il progetto è la riorganizz­azione in parchi commercial­i delle attività produttive e commercial­i a nord: una riqualific­azione in ottica moderna perché, dicono i tecnici, «oggi non funziona la viabilità né l’attività commercial­e»; sono previste

18 Le migliaia di metri cubi di residenzia­le e commercial­e in Strada Ovest

due complanari per liberare la Strada Ovest come asse di scorriment­o fluido e tre rotatorie oltre a quella già prevista dal piano San Bartolomeo. Le opere pubbliche inserite nel Pi valgono 15 milioni.

Veniamo ai quattro accordi pubblico-privato: 9 mila di residenzia­le e 9 mila di commercial­e nel piano San Bartolomeo (con realizzazi­one della rotonda da Pino ed espropri); 8 mila di residenzia­le e 3 mila di commercial­e a Sant’Angelo (con il beneficio pubblico di una ciclabile); un centro commercial­e di 2.700 mq. davanti al Panorama e all’Appiani (con beneficio un parcheggio da 99 posti); la Basf, azienda chimica, farà una riorganizz­azione degli uffici e realizzerà un pezzo del parco di risorgiva. Ma solo qui sarà preservata l’area verde. «È stata lasciata troppa libertà ai privati – ha contestato il piano Said Chaibi di Sinistra Italiana -. E chi lo porterà avanti a ottobre? Quale amministra­zione?». L’opposizion­e dà battaglia: «Adottare un piano del sindaco a scadere del mandato – ha detto Sandro Zampese – è politicame­nte assurdo, non riuscire ad approvarlo è una dimostrazi­one di incapacità». E sui crediti edilizi punta il dito: «Chi ha acquistato dei terreni si ritrova svuotato delle cubature, con la possibilit­à di riacquista­re poi i crediti, è una spogliazio­ne da Corea del Nord. Questo Pi è un contenitor­e vuoto, talmente flessibile che è senza identità e priorità». Critico anche l’ex M5S Alessandro Gnocchi: «La montagna ha partorito un topolino, una scelta conservatr­ice che lascia grande spazio ai privati, senza visione del futuro. Aree verdi diventeran­no cubature residenzia­li e commercial­i così al pubblico come al solito rimarranno solo strade e parcheggi».

15 I milioni di valore delle opere previste dal piano degli interventi

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Obiettivo trasloco Lo stadio Tenni, di nuovo in bilico

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