Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«A Roma per l’autonomia» L’impegno dei neoeletti
Incontro con i consiglieri della Provincia per fissare le priorità
BELLUNO Superare la legge Delrio, la riforma che voleva abolire le Province. Si riassume così l’incontro di ieri pomeriggio a Palazzo Piloni tra i consiglieri provinciali e i neoparlamentari bellunesi, convocati dal presidente dell’ente locale, Roberto Padrin per cominciare a ragionare insieme sui temi da tempo sul tavolo della discussione politica. Autonomia, viabilità, infrastrutture, edilizia scolastica, grandi eventi: su questo la pattuglia che rappresenterà il Bellunese a Roma ha garantito unità d’intenti. All’incontro tutti i nuovi onorevoli: unico assente, giustificato, il leghista Paolo Saviane.
Per tutti la chiave è il superamento, totale o parziale, della legge Delrio, rea di aver svuotato la Provincia delle risorse necessarie a garantire i servizi. «Attenzione, però — ha ammonito il riconfermato deputato Roger De Menech (Pd) «Questa legge ha anche aspetti positivi che vanno mantenuti e casomai rafforzati, come il riconoscimento della specificità delle province montane. Il problema non sono i sindaci, chiamati a governare il territorio, ma le risorse, che devono essere adeguate».
Drastico Luca De Carlo, neo deputato di Fratelli d’Italia. «Da sindaco e da presidente di un’Unione montana dico che il centralismo della legge Delrio ha fallito — ha detto — Occorre tornare a un ente provinciale elettivo, nel quale si sfidino candidati con diversi programmi. E sarebbe anche il caso di superare l’ipocrisia del comma 84: chi lavora per la collettività va pagato».
L’attenzione per la provincia è stato il leit-motiv dell’incontro, ribadito anche dagli altri parlamentari, come il pentastellato D’Incà, che ha invocato maggiore unità d’intenti, attraverso la convocazione, ogni 4 mesi, degli Stati Generali della Provincia. Un assaggio intanto lunedì 26 marzo, quando a Palazzo Piloni si confronteranno sindaci, presidenti delle Unioni montane, di Bim-Gsp, consiglieri regionali bellunesi e neoparlamentari, per redigere una proposta per la riorganizzazione del Bellunese.
«Ho posto precise domande ai consulenti che ci stanno seguendo nel percorso sull’autonomia — ha spiegato Padrin — per avere un quadro legislativo chiaro entro cui muoverci. Per quella data avremo anche in mano lo studio della Cgia-artigiani di Mestre, così sapremo anche quali e quante risorse serviranno per raggiungere l’obiettivo di una Provincia funzionale».
Ma com’è, sul tema-competenze, il rapporto con la Regione? Ai minimi termini, secondo Dario Bond, deputato forzista. «Sono appena tornato dal consiglio regionale, della legge sulla specificità della Provincia non si parla più. Occorre recuperare il rapporto con Venezia, ci sono molte materie da affrontaree insieme».
Stati Generali Il 26 marzo confronto sul progetto di territorio