Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Il Piano Interventi diventa realtà «Ma minaccia le mura antiche»
Ancora polemiche in aula. Ma alla fine la delibera è approvata
TREVISO Il piano degli interventi è stato adottato ieri dal Consiglio comunale con il voto della maggioranza (esclusa Si) e qualche appoggio in minoranza (Prima Treviso): la nuova Treviso della giunta Manildo è quasi operativa, disegnata sui progetti urbanistici, viabilistici e di valorizzazione ambientale contenuti nelle centinaia di tavole del documento. Dopo gli attacchi della prima seduta di martedì pomeriggio, ieri fra le critiche è emersa anche la voce dell’associazione Treviso Sotterranea, che promuove con tour ed eventi la parte più nascosta e preziosa delle mura cittadine: «Il Pi ne nega il valore monumentale favorendo una riconversione speculativa, compromettendo il recupero del fossato esterno all’ex Pattinodromo».
Insomma, le mura sarebbero a rischio, al punto da far diffondere un’ironica epigrafe del manufatto, fra i più antichi della città con i suoi 500 anni: i membri dell’associazione, solitamente vicini all’amministrazione, ieri hanno manifestato con tshirt e volantini fuori da Palazzo dei Trecento. «Ci avrebbe fatto piacere un piano di tutela integrale che tuteli finalmente le nostre mura». Alla preoccupazione degli speleologi trevigiani (che puntano il dito anche sul park multipiano al Pattinodromo) si sono uniti diversi consiglieri che hanno espresso voto contrario o chiesto un ripensamento alla giunta. Le rassicurazioni dell’assessore Marina Tazzer che ha ricordato il parco circolare attorno alla cinta, interventi di conservazione e manutenzione, la garanzia dell’uso pubblico e della fruibilità delle mura, non hanno convinto i contrari.
Ma il modo per affrontare nel concreto i temi del Pi delle «quattro erre» (recupero, riutilizzo, riqualificazione, rigenerazione urbana) c’è: il documento sarà approvato dopo le fasi di pubblicazioni (30 giorni), delle osservazioni (altri 30 giorni) e delle controdeduzioni. Così il consigliere delegato al Pi Giovanni Negro chiede ai trevigiani di partecipare: «Il piano è di tutti noi». «Adeguiamo la città agli standard europei – ha aggiunto Gian Mario Bozzo – risolvendo problemi che non erano stati affrontati nel passato con scelte irresponsabili, saccheggio del territorio e violazione dei beni e del paesaggio».
«È un piano di cui essere orgogliosi - spiega il sindaco Giovanni Manildo a fine seduta -, una scelta per il futuro contro lo spreco e il consumo del suolo per una città migliore».