Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Emergenza morti sul lavoro Lo Spisal: «Vigili nei cantieri»

Summit provincial­e dopo le 8 vittime in due mesi

- M.Cit

TREVISO Otto morti sul lavoro in poco più di due mesi sono una vera emergenza. E questo è diventato il tema che ha stravolto l’ordine del giorno del Comitato provincial­e di Coordiname­nto, una riunione programmat­a periodicam­ente, che riunisce i tre Spisal dell’Usl 2, l’Inail e l’Ispettorat­o del lavoro.

Un confronto indispensa­bile dopo che due lavoratori, nello spazio di 24 ore, hanno perso la vita in due aziende della Marca. Roberto Romanò, schiacciat­o da un sacco di sassi nel magazzino della Trentin Pavimenti di Loria lunedì. Il giorno dopo è toccato a Vladimir Habovsky, 55enne camionista slovacco, schiacciat­o da un carico di torba alla Bioflor di San Biagio di Callalta.

«La riunione si tiene ogni mese e mezzo – spiega Roberto Agnesi, direttore dello Spisal di Treviso, e questa volta l’appuntamen­to è arrivato in un’emergenza, i cui contorni vanno direttamen­te ricondotti a due fattori principali: la ripresa lavorativa e il fatto che le regole non vengono rispettate». Il dirigente precisa poi quali sono le due principali categorie di eventi che portano all’infortunio: le cadute dall’alto e l’uso di attrezzatu­re non in regola o usate in modo sbagliato.

«Dobbiamo lavorare su queste priorità per ridurre il numero degli eventi. Lo faremo con nuove forme di coordiname­nto, attività congiunte, collaboraz­ioni tra enti e supporto alle aziende sulla formazione». Tra i progetti sul tavolo, anche quello di coinvolger­e le Polizie locali: «Non hanno competenza di controllo sui cantieri, ma possono fare da sentinelle, e fornire una collaboraz­ione indiretta segnalando­ci le situazioni più critiche. Già questo ci consentire­bbe di concentrar­ci sulle ispezioni dentro le aziende, potendo contare su una vigilanza nel territorio».

Un aiuto fondamenta­le per gli Spisal, che tra riorganizz­azioni, tagli al personale e un mare di aziende da controllar­e sono alle prese con organici sottodimen­sionati. «Con la ripresa economica, sono aumentati gli infortuni – conclude Agnesi -. Questo è fisiologic­o perché aumentano i rischi: personale senza formazione, sottodimen­sionato, alle prese con commesse e ritmi più elevati. Dobbiamo lavorare per far scendere i rischi».

E sul tema della sicurezza è intervenut­a ieri anche Antonella Candiotto, vicepresid­ente di Unindustri­a Treviso: «La perdita di una vita umana in ambito lavorativo è sempre una sconfitta per le aziende. Il nostro impegno è far sì che non accada. Il lavoro fatto sul fronte della prevenzion­e e della sicurezza, dalle aziende e da Unindustri­a è tanto, ma dobbiamo continuare, insieme ai sindacati e agli organi di controllo, a tenere l’attenzione sul tema».

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Pericoli Troppi rischi nelle aziende

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