Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Tentato omicidio dell’ex: chiesta stangata Il Pm vuole 5 anni e tre mesi per il cuoco
BELLUNO Alessandro Pallua rischia 5 anni e tre mesi di reclusione. È la richiesta di condanna del Pm per il 30enne cuoco di San Vito di Cadore accusato di tentato omicidio della sua ex compagna, violenza privata, violazione di domicilio aggravata e porto abusivo di coltelli.
I fatti il 19 agosto scorso. Pallua sospetta che l’allora fidanzata, cameriera dello storico hotel «Alla Posta» della famiglia Pra a Caprile di Alleghe, lo tradisca con un collega. Raggiunge il residence dei dipendenti e tira fuori un coltello per accedere alle stanze. La ragazza esce da una camera e lui la spinge dentro. Quando la donna si dirige verso la macchina di Pallua, lui l’afferra prima con le mani e poi con un braccio cercando di strangolarla. Secondo il Pm si è trattata di una furia cieca e incontrollabile nata nel giovane nei giorni precedenti e poi esplosa. L’intenzione sarebbe stata di ucciderla. La difesa, avvocato Maurizio Paniz, ha cercato di smontare le accuse. Pallua l’avrebbe presa al collo solo per pochi secondi e con le mani, così hanno riferito anche i testimoni. La ragazza non ha chiamato aiuto. È stata lucida da dire «Ora è davvero finita» e andarsene da sola a casa. Il medico le ha dato 10 giorni di prognosi per una contrattura e un livido, ma è tornata al lavoro il giorno dopo.
Per Paniz il tentato omicidio sarebbe da riclassificare in lesioni personali lievi, nessuna violazione di domicilio, la violenza privata si tramuterebbe in percosse sulla ragazza e in minaccia aggravata verso i ragazzi che lo hanno fermato. Nessun reato per il coltello che Pallua usava per andare a funghi. Viste le scuse e il risarcimento (mai accettato) di 6.000 euro Paniz ha chiesto l’assoluzione o la messa alla prova.