Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La Lega vedrà Gentilini Faccia a faccia per l’intesa

Comunali, incontro decisivo con lo Sceriffo. Il patto resta in bilico

- Silvia Madiotto

TREVISO Sarà un faccia a faccia con Giancarlo Gentilini a sciogliere il nodo nel centrodest­ra per capire se la lista dell’ex sindaco correrà o meno a fianco della Lega. Le posizioni sono chiare: per la Lega il candidato sindaco è e sarà solo Mario Conte, e la lista Gentilini potrà solo sostenere la coalizione. Per i gentilinia­ni invece il candidato va cambiato e potrebbero entrare a far parte del progetto solo a patto di un valore maggiore dato alla lista con la stella dello Sceriffo, che lo stesso Gentilini vorrebbe fondere con la lista Zaia inserendo i suoi fedelissim­i. Posizioni inconcilia­bili? Forse, sulla carta. Ma la trattativa andrà avanti, ma al massimo entro martedì quando le pedine dovranno per forza entrare in una precisa casella: se nessuno vuole cedere sulle relative priorità e strategie, è anche vero che da sole la Lega e la lista Gentilini dividono il loro bacino di voti e che per il risultato di riconquist­are Ca’ Sugana qualche compromess­o andrà trovato.

Ieri sera a Padova, a margine del direttivo regionale della Lega, l’argomento non è però stato trattato. Tutti speravano in un dialogo fra il segretario veneto Toni Da Re e il governator­e Luca Zaia, che ha preso le parti dei gentilinia­ni ponendosi come figura di mediazione per riconcilia­re le parti in lite da anni, ma non c’è stato. Si ripartirà quindi da una trattativa a quattr’occhi con Gentilini. L’obiettivo è un centrodest­ra compatto, anche se per accettare le richieste della fronda gentilinia­na bisognerà convincere non solo il Carroccio, ma anche gli alleati: non tutti infatti sono favorevoli a un ingresso col tappeto rosso, soprattutt­o con la richiesta di posti di rilievo in un’eventuale giunta di rinnovamen­to, perché fino ad ora nessuno ha chiesto poltrone (mentre Forza Italia che in virtù dell’accordo su scala regionale ha ottenuto la carica di vicesindac­o e su quella non intende cedere). La buona notizia per i leghisti trevigiani era arrivata però già in tarda mattinata: nove candidati su nove sono stati eletti in Parlamento. Giuseppe Paolin, già consiglier­e a Possagno e punto di riferiment­o organizzat­ivo di ogni campagna elettorale, è stato «recuperato» con il conto dei resti e diventa deputato. Farà parte del gruppo con gli altri otto trevigiani leghisti (Coin, Bisa, Candura, Colmellere, Fantuz, Fregolent, Manzato, Vallardi), all’azzurro Raffaele Baratto e al grillino Gianni Girotto.

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La trattativa Zaia si è offerto di mediare con Gentilini per l’accordo

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