Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La Lega vedrà Gentilini Faccia a faccia per l’intesa
Comunali, incontro decisivo con lo Sceriffo. Il patto resta in bilico
TREVISO Sarà un faccia a faccia con Giancarlo Gentilini a sciogliere il nodo nel centrodestra per capire se la lista dell’ex sindaco correrà o meno a fianco della Lega. Le posizioni sono chiare: per la Lega il candidato sindaco è e sarà solo Mario Conte, e la lista Gentilini potrà solo sostenere la coalizione. Per i gentiliniani invece il candidato va cambiato e potrebbero entrare a far parte del progetto solo a patto di un valore maggiore dato alla lista con la stella dello Sceriffo, che lo stesso Gentilini vorrebbe fondere con la lista Zaia inserendo i suoi fedelissimi. Posizioni inconciliabili? Forse, sulla carta. Ma la trattativa andrà avanti, ma al massimo entro martedì quando le pedine dovranno per forza entrare in una precisa casella: se nessuno vuole cedere sulle relative priorità e strategie, è anche vero che da sole la Lega e la lista Gentilini dividono il loro bacino di voti e che per il risultato di riconquistare Ca’ Sugana qualche compromesso andrà trovato.
Ieri sera a Padova, a margine del direttivo regionale della Lega, l’argomento non è però stato trattato. Tutti speravano in un dialogo fra il segretario veneto Toni Da Re e il governatore Luca Zaia, che ha preso le parti dei gentiliniani ponendosi come figura di mediazione per riconciliare le parti in lite da anni, ma non c’è stato. Si ripartirà quindi da una trattativa a quattr’occhi con Gentilini. L’obiettivo è un centrodestra compatto, anche se per accettare le richieste della fronda gentiliniana bisognerà convincere non solo il Carroccio, ma anche gli alleati: non tutti infatti sono favorevoli a un ingresso col tappeto rosso, soprattutto con la richiesta di posti di rilievo in un’eventuale giunta di rinnovamento, perché fino ad ora nessuno ha chiesto poltrone (mentre Forza Italia che in virtù dell’accordo su scala regionale ha ottenuto la carica di vicesindaco e su quella non intende cedere). La buona notizia per i leghisti trevigiani era arrivata però già in tarda mattinata: nove candidati su nove sono stati eletti in Parlamento. Giuseppe Paolin, già consigliere a Possagno e punto di riferimento organizzativo di ogni campagna elettorale, è stato «recuperato» con il conto dei resti e diventa deputato. Farà parte del gruppo con gli altri otto trevigiani leghisti (Coin, Bisa, Candura, Colmellere, Fantuz, Fregolent, Manzato, Vallardi), all’azzurro Raffaele Baratto e al grillino Gianni Girotto.