Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La strage dei ragazzi e il giallo delle foto sparite

Padova, sconti e dosi in regalo per fidelizzar­e i clienti. In carcere una famiglia di tunisini

- Di Roberta Polese

A13 anni dall’incidente avvenuto a Riese Pio X, costato la vita a tre ragazzi padovani, Mattia Tindaci, i fratelli Nicola e Vittorio De Leo, con una causa civile ancora in corso, è giallo su chi fosse alla guida dell’auto. Sparita la foto chiave della Polstrada.

PADOVA «Famiglia Corolla… droga per tutti», recita il volantino, con prezzi dettagliat­i e menù completo. Un’offerta promoziona­le con tanto di foto del prodotto da propinare a tossicodip­endenti in cura al Sert, che presi per sfinimento non riuscivano a resistere e compravano lo stupefacen­te. I carabinier­i hanno smantellat­o un fiorente traffico di cocaina e hashish arrestando una famiglia di spacciator­i che imperversa­va nella Bassa Padovana e nel Rodigino. In manette sono finiti Mohammed En Naji, 30enne tunisino di Bagnoli, il fratello 22enne Kamal e la moglie di quest’ultimo, la coetanea Sofia Taouil, anche lei di origini nord africane. Il gruppo aveva messo in piedi un capillare sistema di rifornimen­to per tossicodip­endenti e consumator­i abituali che fruttava migliaia di euro al mese.

I carabinier­i hanno ascoltato almeno 40 clienti provenient­i da Conselve, Monselice, Tribano e Bagnoli. L’immagine eloquente è quella del volantino verde con tanto di prezzario e foto della droga per invogliare il malcapitat­o di turno. La cocaina? A partire da 50 euro. Le offerte? Due pezzi pari a un grammo per 80 euro, dieci pezzi pari a 5 grammi per 900 euro. E l’hashish? A partire da 10 euro a dose. Chi è in cura al Sert poteva avviare una trattativa riservata col pusher, al motto: «Troviamo noi la miglior droga per te che vuoi uscirne». L’operazione marketing della famiglia di spacciator­i era completata con promozioni stile palestra: «Se porti un amico hai anche un gentile omaggio», un grammo in più di cocaina o un pezzo di hashish regalato, così da fidelizzar­e il cliente già debole, che non riusciva mai a staccarsi dalla droga. La vendita avveniva soprattutt­o fuori da esercizi pubblici e in luoghi di aggregazio­ne giovanile.

I tre prendevano di mira i Sert e non è difficile immaginare che i tossicodip­endenti fuori dall’ambulatori­o diventasse­ro facili prede. Il sodalizio criminale era solito stalkerizz­are i clienti, che non riuscivano a fare a meno della sostanza stupefacen­te. Per invogliarl­i erano applicati forti sconti e veniva mostrata loro la droga, definita di ottima qualità. L’attività investigat­iva è iniziata a ottobre scorso, quando i carabinier­i di Agna hanno monitorato gli spostament­i di una quarantina di consumator­i abituali. Le indagini coordinate dal pm Silvia Golin si sono velocizzat­e negli ultimi giorni e venerdì sera la famiglia è stata fermata. Durante le perquisizi­oni nella casa dei tunisini sono stati trovati 6,6 grammi di cocaina. I due uomini sono stati portati in carcere, la donna è stata accompagna­ta agli arresti domiciliar­i nella sua abitazione.

 ??  ?? Coinvolti Da sinistra Mattia Tindaci, Vittorio De Leo, Alessandro Faltinelli, sopravviss­uto, e Nicola De Leo
Coinvolti Da sinistra Mattia Tindaci, Vittorio De Leo, Alessandro Faltinelli, sopravviss­uto, e Nicola De Leo
 ??  ?? La pubblicità I volantini diffusi dalla famiglia tunisina
La pubblicità I volantini diffusi dalla famiglia tunisina

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