Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Manildo «contadino»: «Schieratevi con me per la nuova Treviso»
Il sindaco: «Non disperdiamo 5 anni di rinnovamento»
TREVISO Con la vanga in mano, le scarpe nel fango, in piedi in mezzo agli orti urbani di San Paolo: così bucolico (ma con abbigliamento casual) il sindaco Giovanni Manildo non si era mai visto. Al primo cittadino di Treviso piacciono le metafore: quella ufficiale della sua campagna elettorale è il secondo tempo di una partita - ovvero il secondo mandato con il quale si candida a rigovernare Treviso. Quella nuova è la «terra da coltivare e curare, ogni giorno con pazienza, seminare, saper aspettare i frutti». Pochi giorni fa Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, era stato in visita nel capoluogo, fra le campagne e le coltivazioni, accolto anche dall’amministrazione comunale e Manildo pare averne colto il messaggio imbracciando gli strumenti del mestiere. Ha scelto una foto alquanto singolare, vestendo i panni del capopopolo-agricoltore e lanciando un appello a tutti i trevigiani chiedendo di prendersi cura della città «come Alfio, il capo ortolano, che mi ha fatto toccare con mano l’esperienza degli orti urbani».
Il 24 marzo la sua campagna elettorale prenderà ufficialmente il via a Sant’Angelo con una partita di calcio: maglie bianche contro maglie azzurre, mescolando i volti uscenti con i nuovi sostenitori. «Vi chiedo di schierarvi al mio fianco. Ho bisogno delle energie di tutti voi che amate Treviso, per portare a compimento e rilanciare con persone nuove quel cambiamento che fino a 5 anni fa ci sembrava impossibile». Prima dei temi forti, della definizione della coalizione e del programma elettorale, Manildo sceglie un messaggio motivazionale per dare la carica. Dopo la vittoria del 2013 infatti parte dell’entusiasmo di aver strappato Treviso alla Lega è sparito e bisogna ricompattare le truppe. Così, fra le righe, si legge anche un messaggio di rinnovamento: accanto al riconoscimento del lavoro svolto emerge il desiderio di cambiare qualcosa su squadra e obiettivi. «Persone nuove» scrive nel suo appello, da interpretare alla lettera. «Non ci appartiene il dire non mi interessa, fate voi. Non siamo più quelli del “mi no vao combatar”. Treviso siamo tutti noi». E cita San Francesco: «Cominciate col fare ciò che è necessario, poi ciò che è possibile. E all’improvviso vi sorprenderete a fare l’impossibile».
Intanto il centrosinistra cerca di trovare la quadra sulle liste in corsa per Ca’ Sugana: Per Treviso dovrebbe confluire nella lista del sindaco; gli esponenti di Impegno Civile si sono avvicinati alla sinistra di Futura; posizioni confermate per Pd, Treviso Civica e Trevisoè. Coalizione Civica al momento ancora non pervenuta.