Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Le lacrime per Andrea «Eri forte e generoso, questa morte è ingiusta»

- Eleonora Biral

QUINTO DI TREVISO «La tua più grande qualità è sempre stata quella di unire le persone e guardando questa chiesa viene da pensare che ce l’hai fatta ancora. Purtroppo non potremo mai cancellare quella maledetta notte che ti ha portato via, ma continuera­i a vivere nei nostri cuori».

Ieri mattina Nicola, nella chiesa di San Giorgio a Quinto di Treviso (in foto), ha salutato con queste parole il cugino Andrea Vanin, 23 anni, che martedì notte ha perso la vita in un incidente stradale. Erano in centinaia a dargli l’ultimo saluto e ripercorre­re, attraverso una lettera letta dal cugino durante la celebrazio­ne, tutti i momenti più felici che il giovane ha trascorso insieme alla sua famiglia e agli amici. «Ci vorrebbe una vita per raccontare tutti i ricordi che abbiamo con te perché ogni giorno passato insieme a te era vita», ha detto Nicola.

Una vita che si è spezzata ad appena 23 anni. Era l’una e trenta e il giovane stava tornando a casa. Lui è una delle nove vittime sulle strade della Marca in questo 2018 e, come Massimo Pizziol, 18enne morto in uno schianto a San Fior, non indossava la cintura. Nei giorni scorsi Alessandro De Ruosi, dirigente della polstrada di Treviso, aveva ricordato come il 50 per cento delle vittime nella Marca non indossasse la cintura. Nel caso di Andrea Vanin, però, a contribuir­e c’è stata anche la velocità (il tachigrafo segnava 110 chilometri orari, rispetto al limite di 50). Il 23enne ha perso il controllo della sua Peugeot 106 mentre percorreva via Tognana. Il veicolo è finito dritto contro un platano e i soccorrito­ri non hanno potuto fare nulla per salvarlo e ridargli quel sorriso che lui aveva sempre stampato in volto. «Ti ha sempre contraddis­tinto la splendida generosità che dimostravi verso tutti – ha ricordato il cugino nella lettera -. Dietro una personalit­à così forte si celava una bontà d’animo fuori dal comune. Eri sempre pronto ad aiutare tutti, non avevi paura di niente e stare con te era come vivere in un film. Eri una persona unica che riusciva sempre a strappare un sorriso, non ti dimentiche­remo». Il corpo di Andrea è stato cremato.

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