Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Morta in casa, si sospetta l’overdose

Trovata senza vita Alessia Carnelos, 34 anni. Aperta un’inchiesta dalla procura

- Citter

CODOGNE’ È stata trovata senza vita sul divano dall’amico che l’ospitava. Accanto a lei, una siringa. Si sospetta un’overdose all’origine della morte di Alessia Carnelos, 34 anni, di Codognè. La donna era uscita da poche settimane da una clinica. La procura di Treviso ha disposto un’autopsia sul corpo e ha aperto un’inchiesta per capire se l’eroina iniettatas­i da Alessia fosse stata tagliata male. Se questo dovesse essere accertato, il pusher rischia di essere indagato per la morte.

CODOGNE’ Ha provato a combattere contro la dipendenza dall’eroina, per anni. E questa volta pareva esserci riuscita. Dopo un lungo periodo in una comunità, era tornata a casa. Pronta a cominciare una nuova vita. Ma Alessia Carnelos, 34 anni di Codognè, non ce l’ha fatta. L’amico che la ospitava ormai da qualche settimana l’ha trovata riversa sul divano e ha dato l’allarme. Purtroppo però è stato tutto inutile. A stabilire la causa della morte sarà l’autopsia, ma sul suo braccio c’era ancora il laccio emostatico e accanto al corpo c’era una siringa. Segno che la droga ha avuto la meglio ancora una volta. L’ultima per Alessia.

La 34enne aveva lasciato la comunità di recupero, in provincia di Brescia, agli inizi di marzo. Era tornata a Codognè, dove vivono i genitori. Sandro Carnelos, il padre, è insegnante di musica alla scuola media di Vazzola e suonava l’organo nella chiesa di Cimetta. Una famiglia conosciuta, così come era conosciuta Alessia che si divideva tra lavori saltuari come barista e commessa. Tornata in paese, non era andata a vivere dai genitori, ma da un amico. Ed è lì che si è consumata la tragedia. Ieri mattina, poco prima delle 7, è stato lui a dare l’allarme. Si è alzato e ha trovato Alessia sul divano, incoscient­e. Accanto a lei i segni dell’ultima dose iniettata. Ha provato a soccorrerl­a e ha chiesto aiuto. I sanitari del Suem 118 sono arrivati in pochi minuti insieme ai carabinier­i. Hanno provato a rianimarla, ma non c’è stato nulla da fare. Il suo cuore aveva già cessato di battere.

Sulla sua morte, il magistrato di turno Francesca Torri ha aperto un’inchiesta. Va chiarita la causa della morte, se si sia trattato cioè di un’overdose o se l’eroina fosse tagliata male. L’indagine cercherà anche di stabilire chi le ha venduto o procurato quell’ultima, fatale dose. Se identifica­to, il pusher rischia un’accusa di morte in conseguenz­a di altro reato.

«Siamo sconvolti e dispiaciut­i per la famiglia di Alessia – commenta il sindaco di Codognè, Roberto Bet -. Fatti come questi ci riportano con la mente a scenari che parevano dimenticat­i. Ma sono fortunatam­ente isolati anche grazie all’attenzione sempre alta di enti e forze dell’ordine».

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