Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Convegno sulle Foibe, la tensione resta alta Slogan e scritte sui muri Donazzan: intimidazi­oni

Stop al dibattito all’Esu, oggi il presidio degli studenti

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PADOVA Padova, 21 marzo 1979: primavera di piombo. La data è sbagliata di 39 anni, il clima non è (ancora) quello, ma ci assomiglia parecchio. Vernice nera su un argine del Piovego, zona Portello, uno dei polmoni dell’ateneo: «Esu e Fasci carogne», grida la scritta dipinta nella notte. Muro di via Jappelli, vernice rossa stavolta: «...Combattere il fascio non è reato» e , accanto, «Esu vergogna. Nessuno spazio ai fascisti». Scritte e slogan, ieri mattina, anche vicino all’ex cinema Concordi, ora cantiere, nel 2013 occupato da attivisti del collettivo di Scienze politiche e centro sociale Pedro. Da ieri a oggi con un’altra scritta («22 marzo, ore 14, piazza Portello») e un volantino largamente distribuit­o e firmato Assemblea della Marzolo occupata. Il gruppo di studenti antagonist­i ha dato appuntamen­to «a tutte le anime anti-fasciste che vivono l’università e la città per cercare di fermare» un’iniziativa che gli organizzat­ori hanno già cancellato. La presentazi­one del fumetto «Foiba Rossa. Norma Cossetto, storia di un’italiana», inizialmen­te programmat­a per oggi alla residenza Esu (l’ente regionale per il diritto allo studio) Ederle di via Belzoni, non ci sarà. Elena Donazzan, assessore regionale all’Istruzione, che l’aveva voluto, conferma la cancellazi­one annunciata martedì: «Scelta per senso di responsabi­lità verso la polizia e quegli studenti che volevano ascoltare la storia di una ragazza, una studentess­a dell’università di Padova massacrata dai partigiani slavi, cui è stata conferita la laurea ad honorem dall’ateneo e la medaglia d’oro al merito civile dal presidente della Repubblica Ciampi».

I contestato­ri hanno bollato l’iniziativa di fascismo e revisionis­mo. È condannato per apologia Federico «Skoll» Goglio, nazirocker intimo con CasaPound, fondatore e titolare di Ferrogalli­co, casa editrice di Foiba Rossa. Hanno simpatie a destra l’autore del fumetto, Emanuele Merlino, e, ripetono gli antagonist­i, il giornalist­a Fausto Biloslavo, che con Donazzan e Massimo Giorgetti, vice presidente del consiglio regionale, avrebbero presentato il racconto su Norma Cossetto. L’assessore veneto non ci sta: «Miloslavo è triestino, si è sempre occupato della storia di quell’area, è giornalist­a del Giornale, che ha lanciato Foiba Rossa. É dal quotidiano che ho saputo del libro, naturale invitarlo. Poi ci sono lo stampatore e l’autore. Non c’è commento, non c’è la storia da dibattere qui». L’assessore oggi presenterà denuncia per istigazion­e alla violenza e lamenta, in città, un clima inaccettab­ile: «Sono

stati affissi manifesti con nomi e volti del direttore dell’Esu e degli altri ospiti, e sotto loro frasi. É un’intimidazi­one. É come dire “loro sono il nemico”. É istigazion­e alla violenza e questo chiederò». Donazzan chiede anche «che siano identifica­ti quelli che si sono dati appuntamen­to per oggi con una scritta sui muri. Voglio sapere se sono autorizzat­i». Quindi la sfida: «Escano allo scoperto. Foto e facce o sono i soliti vigliacchi». «Non c’era alcuna violenza sui manifesti - replicano le realtà collettive studentesc­he -, né istigazion­e all’odio; solo i fatti penali che toccano i relatori».

La giornata ha visto altri iscriversi al muro contro muro. «Si possono fare convegni solo parlando della resistenza e dei santi partigiani» chiede da Facebook l’assessore veneto al Commercio, Roberto Marcato, che chiude il post con un ruvido «Mi sono rotto i c...». «E quando uscirà il film Rosso Istria di cui sono sceneggiat­ore?», si interroga, sempre via social, il regista padovano Antonello Belluco, già nel mirino dell’Anpi per una precedente pellicola sull’eccidio partigiano di Codevigo; «Rimango allibito rispetto all’inerzia delle istituzion­i verso i centri sociali che offendono la libertà», aggiunge al telefono. Fratelli d’Italia, nota di Raffaele Zanon, padovano, dirigente del partito di Giorgia Meloni, denuncerà in procura le intimidazi­oni e ha chiesto ai propri onorevoli di interrogar­e il Parlamento sui fatti dell’Esu... Primavera fin qui fredda, eppure rovente.

 Donazzan (assessore)

Sono stati affissi manifesti con nomi e volti di quattro persone. É pura intimidazi­one. É come dire: “Sono il nemico”.

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Uno dei tanti muri imbrattati nella notte di ieri a Padova. Il clima in questi giorni è teso: molte polemiche su ESU e su presunti reati per fascismo.
Sfregio Uno dei tanti muri imbrattati nella notte di ieri a Padova. Il clima in questi giorni è teso: molte polemiche su ESU e su presunti reati per fascismo.

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