Profughi, la Serena presa a modello La Corte dei Conti: «Buona gestione»

TREVISO Al di là delle polemiche per le tensioni sociali e una struttura sovraffollata (e che nel 2017 ha iniziato un lento ma progressivo svuotamento) l’ex caserma Serena è stata indicata nell’ultimo report della Corte dei Conti come una delle esperienze-modello nell’accoglienza dei profughi, «esempio di buona gestione» sia per l’inserimento lavorativo e sociale degli immigrati, sia per la capacità di risparmiare 7 euro al giorno pro capite. I Cas presi a campione sono stati quelli di Reggio Calabria, Avellino, Prato e Treviso e dalla Marca sono emersi numeri ritenuti positivi nonostante qualche irregolarità che non è passata inosservata ed è stata sanata.

L’ultimo dato disponibile del 14 marzo 2017 rilevava 2.294 stranieri, cinquecento in più della capacità complessiva. Nel 2016, anno di indagine, gli ospiti erano 2.478; Nova Facility ne aveva 859; Edeco 373, la coop Hilal 230, l’imprenditore Luigi Gasparetto 205, la cooperativa Integra 202, la diocesi 142; tutti gli enti sono rimasti sotto la soglia dei 35 euro pro capite riconosciuti al giorno, con particolare risparmio per Nova Facility, 27,85 euro al giorno.

Simonetta Rubinato, ex parlamentare Pd e ora portavoce di Autonomia Dem, commenta: «Fa piacere apprendere che l’ex caserma Serena sia stata individuata come esperienza modello. Il Veneto ha fatto la sua parte, è tra le regioni con la percentuale più alta di migranti ospitati e ha contenuto i costi, Treviso brilla per buone pratiche. Ma la distanza tra le risposte dello Stato e la realtà quotidiana rimane elevata». Alcune irregolarità nella Marca sono state però evidenziate: solo metà dei gestori ha presentato certificato di agibilità e adeguamento antincendio; tre dipendenti risultavano irregolari ai fini previdenziali e contributivi; in alcune strutture sono state rilevate insufficienza di pulizia e del servizio sanitario.

Accoglienza Nella ex caserma si sarebbero risparmiati sette euro al giorno per ogni migrante