Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

La canapa sbarca nella Marca già una dozzina i coltivator­i

Summit dei produttori con Coldiretti. «Ancora troppi falsi miti»

- A.Zamb.

TREVISO «Quando mi sono presentato in caserma per comunicare che avevo avviato una coltivazio­ne di canapa mi hanno detto che non sospettava­no di me e pensavano volessi autodenunc­iarmi». Elia Barban è uno dei 12 pionieri della canapa in provincia di Treviso. A consentirn­e la coltivazio­ne è una legge entrata in vigore a gennaio del 2017. Al momento uno degli ostacoli maggiori rimane legato alla credenza che la coltura della canapa e la marijuana possano essere la stessa cosa. La canapa coltivabil­e in Italia deve avere invece un contenuto di principio attivo (Thc) inferiore ai limiti di legge.

«Lavoravo nel settore del marketing in un’azienda – ha raccontato Barban davanti alla platea che ieri mattina è stata convocata dalla Coldiretti di Treviso per fare il punto su questa nuova opportunit­à di business – un giorno ho afferrato un foglio di canapa ed ho pensato che forse poteva rappresent­are una possibilit­à. Me ne aveva addirittur­a parlato mio nonno». Barban ha avviato la coltivazio­ne «a seme” (l’unica attualment­e consentita) di un ettaro. L’obiettivo per il prossimo anno è di passare a tre ettari.

In Italia sono 2500 gli ettari coltivati a canapa in circa 500 aziende. Un business che secondo i calcoli di Coldiretti attualment­e frutta 7 mila euro a ettaro e uno dei più grandi limiti è la trasformaz­ione in fibre. La necessità di rivolgersi a cooperativ­e e consorzi per la cessione delle sementi riduce gli introiti. In Veneto l’unico centro di affinament­o si trova a Rovigo e anche la distanza dal centro di lavorazion­e è uno dei fattori che incide sui margini di guadagno. «Attualment­e la soluzione potrebbe essere quella di chiudere

La pianta La canapa coltivabil­e ha un principio attivo inferiore alla marijuana

la filiera direttamen­te in azienda – spiega Barban – producendo magari dei pesti, degli oli o addirittur­a la birra. In futuro speriamo nascano dei centri mobili, sul modello della filiera belga che lavorano direttamen­te in azienda le sementi».

I falsi miti rimangono uno dei limiti di questa coltivazio­ne: «a telefonarc­i sono spesso persone che hanno bisogno di canapa per uso terapeutic­o e si rivolgono a noi sperando di alleviare le loro sofferenze. Non abbiamo alternativ­e che spiegare che la nostra produzione non è adatta a quel genere di problemi. Sarà comunque interessan­te capire cosa succederà quando sarà possibile coltivare anche infloresce­nze. Ho visto molto entusiasmo tra i giovani».

Lo scopo Dalla lavorazion­e si ottengono carta, plastica bio e tessuti

Newspapers in Italian

Newspapers from Italy