Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Manildo, i veti sui nomi «sgraditi» Futura: «Resti chi ha lavorato bene»
Corsa per evitare la sesta lista. Gentilini-Lega, il vertice slitta a domani
TREVISO Ci sono ancora diversi nodi aperti nelle coalizioni di centrodestra e centrosinistra ma chiuderanno a breve. La squadra del sindaco Giovanni Manildo è in attesa di conoscere quali saranno i profili delle liste di quella che è diventata l’Officina e gli ultimi movimenti sono soprattutto a sinistra. «Futura Sx» ha lanciato il suo appello alla città per non disperdere «il patrimonio di proposte e iniziative progressiste degli ultimi cinque anni», forte del contributo di «persone e idee di sinistra» garantendo pieno sostegno a Manildo. I sottoscrittori sono facce note come l’assessore Anna Caterina Cabino, il sindacalista Nicola Atalmi, la consigliera Michela Nieri, l’attivista Michele Zappia, il mediatore culturale Modou Diop e la figlia Fatima, l’ex dirigente del Da Vinci Giuseppina Vincitorio, esponenti del mondo Lgbt come Antonio Monda e dell’immigrazione come Abdallah Khezraji e Abdoullaye Ndiaye, il volto del volontariato Gianni Rasera e nomi che cinque anni fa appoggiavano Impegno Civile.
La lista si dice aperta al dialogo e all’incorporazione di altri soggetti e qui si apre il capitolo Coalizione Civica. I referenti di Futura stanno cercando di creare uno spiraglio per l’ingresso nella loro lista ma nella discussione ci sarebbero alcuni veti «esterni»: porte chiuse per chi in questi mesi ha contestato con vigore l’operato dell’amministrazione uscente – ovvero, preclusioni sui singoli ma non su CC. Impegno Civile invece ha un’altra grana: c’è chi spinge perché l’assessore Luciano Franchin confluisca nella civica del sindaco Manildo (è stato lui a chiedere a tutti gli assessori di candidarsi) consentendo agli altri aderenti alla lista gialla di lavorare con Futura ed evitando alla coalizione la sesta lista che nessuno vuole. La discussione è ancora vivace. Per Visione Civica, la lista del sindaco, c’è un altro malumore nell’aria che riguarda la presenza degli ex Per Treviso, favoriti dalla fusione con nomi di centro e centrodestra selezionati da Manildo. Nel Pd intanto le adesioni alla conferenza programmatica dell’8 aprile, che coinvolgerà tutta la coalizione, prendono piede.
Nel centrodestra dipende invece tutto dal Carroccio e dalle tensioni interne. Sabato pomeriggio dovrebbe però chiudersi la trattativa fra la Lega e i gentiliniani con l’ultima offerta ai fedelissimi dello Sceriffo e un incontro finalmente dal vivo dopo telefonate e messaggi per interposta persona: i loro nomi (selezionati dalle segreterie, non ci saranno sconti) dentro la lista del governatore Zaia, con Gentilini capolista; niente doppio nome sul simbolo e nessuna lista Gentilini in coalizione. È così che il Carroccio trevigiano e veneto vuole mettere la parola fine a un braccio di forza durato sei mesi senza scontentare nessuno. Un lavoro di mediazione che trova comunque opposizioni nella Lega cittadina, che non vuole darla vinta ai gentiliniani dopo anni di reciproche sfide. Ma per avere un centrodestra unito questa sembra l’unica possibilità.
Non dobbiamo perdere il patrimonio di 5 anni di iniziative progressiste
Treviso non può chiudersi in paure, intolleranze, abbandono come prima