Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

«Sofiya desiderava un figlio, Lorenzo»

Treviso, l’addio alla donna uccisa dall’ex. Il compagno: «Volevamo un bambino»

- Citter

TREVISO «Avrebbe voluto un figlio, Lorenzo. E con lei lo desideravo anch’io». A distanza di tre mesi dal ritrovamen­to del corpo, sono stati celebrati ieri a Treviso i funerali si Sofiya Melnik, la donna probabilme­nte uccisa dall’ex compagno Pascal Albanese. A parlare è Placido Maugeri, il medico che da tempo aveva intrecciat­o una relazione con Sofiya. Alla cerimonia, con rito ortodosso, hanno partecipat­o anche mamma e sorella del presunto omicida.

TREVISO «Sofiya sognava Lorenzo. Quel bambino che avrebbe completato la sua vita. Ed io l’ho amata anche per questo». Nelle parole di Placido Maugeri c’è la felicità e insieme il dramma di Sofiya Melnyk, la 43enne ucraina ritrovata senza vita, alla vigilia di Natale, ai piedi di un dirupo sul Monte Grappa. Il medico radiologo, che stava con lei da due mesi, le ha pronunciat­e alla fine del funerale di Sofiya, che si è tenuto ieri con rito ortodosso nella cappella dell’obitorio dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso. Una cerimonia riservata, come l’hanno voluta la mamma Valentiyna Sidash e il patrigno Antonio Zamattia, e della quale ha voluto occuparsi, in prima persona, proprio il compagno. Maugeri è stato l’ultimo uomo a innamorars­i di Sofiya. E forse il 59enne è stato anche l’unico ad essere ricambiato in quell’amore per il quale Sofiya era pronta a rinnegare il passato. Lo ha detto lui stesso, in lacrime: «Sofiya si sentiva pronta per dare una svolta alla sua vita. Le mancava, forse, solo un passo, diventare mamma. Voleva Lorenzo, il bambino che insieme abbiamo desiderato. Un sogno infranto anche per me».

Proprio il desiderio di un figlio con un altro uomo potrebbe rafforzare l’ipotesi che a togliere la vita a Sofiya sia stato Pascal Albanese, il compagno 50enne morto suicida undici giorni dopo la scomparsa dell’amata. Un movente motivato dall’incapacità di accettare che la sua donna fosse decisa ad allontanar­si per sempre.

Maugeri non è riuscito a nascondere il profondo dolore, nel quale, però, non c’è spazio per l’odio o il risentimen­to. Per questo è andato ad abbracciar­e Eliane e Carole, la mamma e la sorella di Pascal. «Perché questa è una tragedia doppia – ha spiegato -. Non provo odio per Pascal, era un infelice. Neanche se dovessero accertare che è stato lui ad ucciderla. Le cose non sono eterne, finiscono. E se il rapporto con Pascal si era esaurito, è una cosa umana. Ma l’uomo non è perfetto».

La mamma Valentiyna, durante la cerimonia alla quale hanno preso parte le amiche di Sofiya, ha stretto tra le braccia una foto della figlia, mentre il patrigno le ha dedicato una poesia. E quando la salma è partita per la cremazione, Maugeri ha voluto trovare in Sofiya la forza per andare avanti: «Credo che lei, ora, ci stia dicendo solo che la vita è una e bisogna viverla al meglio. Lei lo ha fatto ed è così che farò anch’io».

Insieme ai familiari di Sofiya c’era anche l’avvocato Francesco Zaccheo, che in mattinata ha incontrato Giulio Caprarola, il magistrato che indaga sulla morte della donna: «Mancano gli ultimi risultati tecnici, speriamo che l’indagine si chiuda quanto prima e che sia fatta giustizia. Solo questo desidera la mamma di Sofiya». A volerlo sono anche Eliane e Carole Albanese: «Sapere cosa è successo e soprattutt­o perché».

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(Balanza) All’obitorio dell’ospedale di Treviso Il feretro di Sofiya Melnyk e la mamma Valentyna
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In lacrime Il medico Placido Maugeri

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