Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
La sfida dei nuovi negozi di quartiere «San Liberale merita e ci investiamo»
TREVISO Il cuore di Treviso è nei suoi quartieri: dove si vive, si creano relazioni, si lavora con le botteghe di vicinato, si affrontano le giornate inseme. Non sono solo dormitori, le periferie, sono centri civici e dinamici.
Giulia Rigon ne è convinta. «Non credo sia un caso se, nel giro di pochissimo tempo, a San Liberale riapriranno tre negozi con gestioni nuove e giovani». Lei ha fatto qualcosa in più: ieri pomeriggio ha inaugurato il suo Rosso Ciliegia, negozio di abbigliamento da donna e intimo, che era stato dei suoi genitori Giovanni Rigon e Rosanna Zaros per 38 anni.
Dietro quella vetrina di via Emilia ha realizzato qualcosa di simile a una boutique del centro, ma con la quotidianità di un luogo che cerca e raccoglie stimoli, senza dimenticare il passato. «Dopo aver lavorato a lungo per aziende della moda negli Stati Uniti e in Italia, ho deciso di tornare a casa e devo ammettere che sono molto felice del risultato» racconta Giulia, 37enne mamma di due bimbi. Ha fatto una scelta inversa rispetto al trend del commercio: niente centro città, niente centro commerciale. «Credo che i clienti si siano stancati delle difficoltà di parcheggio, di prodotti standardizzati e sempre uguali, e di dover trovare prezzi più alti per avere qualcosa di ricercato e originale. Rosso Ciliegia avrà prodotti ricercati che ogni cliente si potrà permettere».
Ma non è l’unica giovane ad aprire un’attività commerciale a San Liberale: due serrande più in là due mamme hanno aperto un ortofrutta, sempre in zona è stata ristrutturata e rinnovata la storica pasticceria Torresan diventata caffetteria e tabaccheria. «San Liberale ha bisogno di un rilancio che in realtà sta già avvenendo – chiude Giulia -. I giovani decidono di investire dove sono nati e cresciuti, in un quartiere che ha tutti i servizi necessari, rigenerandoli e adattandoli ai nuovi stili di vita. Spesso chi parla di San Liberale non lo conosce. È molto sicuro e l’aspetto sociale, di costruzione della comunità, qui è molto forte».
Ieri pomeriggio ha festeggiato con la famiglia e i vicini la sua prima inaugurazione: «L’ho sognato a lungo, ora realizzo un sogno».