Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Rivoluzione all’Ideal Standard La produzione a ciclo continuo
Trichiana, dal 1 giugno per un terzo dei 600 lavoratori. Timori sindacali
TRICHIANA Ciclo continuo per una buona parte dei lavoratori dello stabilimento «Ideal Standard» di Trichiana. Giorno e notte, sette giorni su sette nell’ex «Ceramica Dolomite» che produce sanitari e rubinetterie. Tre turni: dalle 6 alle 14, dalle 14 alle 22 e dalle 22 alle 6. Con questa formula, i lavoratori coinvolti saranno operativi per quattro giorni consecutivi. Dopo due di riposo, cominceranno un turno diverso. L’azienda ha comunicato la decisione ai lavoratori ieri l’altro, nel corso di un ciclo di incontri. La nuova organizzazione del lavoro inizierà il 1 giugno e coinvolgerà, per adesso, dai 150 ai 200 lavoratori sui 600 totale.
Secondo i sindacati, le cose stanno così: «Il vecchio forno operava grazie a tanti carrelli che caricavano i prodotti da lavorare. Il nuovo non prevede carrelli e non si fanno scorte. Uno dei vantaggi, per l’azienda, è la logica di processo a flusso». Secondo le Rsu (Rappresentanze sindacali unitarie) «l’azienda ha fatto un investimento, tra forno e altre attrezzature, d a circa otto milioni di euro. Solo con il ciclo continuo si ritorna dei soldi spesi». Ma i lavoratori non sono contenti. «Per molti è pesante — afferma un sindacalista — Il personale ha un’età media di 50 anni. Non è facile fare il turno di notte».
L’azienda, una multinazionale di rubinetterie e sanitari con sede in Belgio e di proprietà di due grossi fondi d’investimento globalizzati, uno americano e l’altro australiano, qualche settimana fa ha fatto sapere che i conti, tra produzione prevista e personale, non tornano. Si tratta di sfoltire la massa di manovra, di almeno 30-40 addetti. Ma i sindacati sono convinti che questo problema si possa risolvere senza drammi. Fanno sapere: «L’azienda deve trovare i soldi per lo scivolo per quei lavoratori vicini alla pensione». Che a Trichiana non mancano. Sempre i sindacati, finito l’accordo-quadro triennale 2015-2017, ne vogliono uno nuovo, ma per ora l’azienda tace.
Sempre in tema di aziende, ieri a Selva di Cadore Confapi Veneto (associazione imprenditoriale delle Pmi, piccole e medie imprese) ha inaugurato la sede provinciale in via Santa Fosca 32/c.
Per il presidente della delegazione di Confapi Belluno, Sisto Dagai «la sede ci permetterà di rafforzare i servizi e di essere ancora più vicini alle aziende associate. L’ufficio avrà diverse funzioni: punto informativo, per svolgere corsi di formazione, promuovere servizi turistici integrati». Secondo il direttore di Apindustria Venezia, Nicola Zanon, «l’obiettivo è quello di rilanciare il settore turistico e dell’indotto».