Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Michielin dal vivo al New Age, rocker e acustica

La cantante bassanese oggi e domani al New Age di Roncade con il tour di «2640» «Sarà un bel viaggio, saremo in quattro sul palco scambiando­ci strumenti e postazioni. Nella mia città incontro una genuinità che non si trova nelle metropoli»

- Verni

«Sarà un concerto molto sperimenta­le e divertente, tra digitale e analogico, elettronic­o e acustico». La bassanese Francesca Michielin, stasera e domani, sarà al New Age Club di Roncade per le uniche date venete del tour con cui farà ascoltare le canzoni dell’ultimo «2640». La data di oggi è già sold out, rimangono pochi biglietti disponibil­i per domani (Treviso, ore 21.30, info www.newageclub.it). L’ultimo album è incentrato sull’importanza della comunicazi­one.

Come si rispecchie­rà nel live?

«Proverò a comunicare a livello sonoro in tutti i modi che conosco, sarà un bel viaggio durante il quale saremo in quattro sul palco scambiando­ci strumenti e postazioni. Sperimente­rò con vari strumenti, mantenendo centrale l’amore che ho per l’elemento acustico».

Come mai «2640» è un numero così importante per lei?

«Come spiego in Comunicare è la ripresa di uno slogan della città di Bogotá che dice di essere “2640 metri più vicina alle stelle”. Più di un anno fa volevo partire per questa città, per scappare da tante cose che non volevo affrontare. Ma i viaggi si devono fare con il cuore e la testa, e prima dovevo risolvere delle questioni, dovevo imparare a comunicare e così ho composto il disco».

Nella canzone La Serie B si parla anche del Vicenza Calcio. Come mai la retrocessi­one è stata così segnante per lei?

«Avevo sette anni quando il Vicenza è retrocesso e la cosa mi ha fatto stare davvero male. Ora è pure fallito. Per una Bassanese, avere una squadra della tua provincia che gareg-

gia con le grandi era qualcosa di incredibil­e. Nella canzone uso dei termini calcistici per riferirmi alle relazioni amorose: il sentimento, la passione e le delusioni dell’amore sono un terreno comune con il calcio».

È stata una fortuna o ha reso tutto più difficile essere nata a Bassano?

«È una domanda che mi faccio tutti i giorni e credo che la risposta sia: entrambe le cose. L’amore infinito che ho per la mia terra l’ho celebrato anche in questo album: il legame con l’altitudine del Monte Grappa e con i Colli Euganei mi è servito. A Bassano ci sono cose che mi piacciono e altre meno, però la genuinità di certe situazioni non si trovano a Milano. Per questo torno per stare con i miei amici e la mia famiglia: qui c’è un modo diverso di intendere la vita che nelle grandi città metropolit­ane si perde».

Qual è il suo pregio migliore e il suo difetto peggiore?

«Per quanto riguarda il pregio non ne ho proprio idea. Il difetto è che faccio sempre molta fatica a comunicare, anche se sono molto felice, non riesco mai a trasferire questa gioia agli altri. Ci riesco solo con la musica e con la scrittura, ma non sempre a parole».

Qual è stato il concerto da spettatric­e che l’ha segnata di più?

«Ero stata a vedere Jovanotti a Piazzola sul Brenta poco prima del mio provino a “X Factor” (Ndr, vinto nel 2011)».

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Il successo Francesca Michielin, 23 anni, raggiunge la notorietà vincendo «X Factor» nel 2011
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