Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Si finge avvocato e finisce a processo

Gorgo, è stato denunciato da due clienti che, affidandos­i a lui, sono rimasti senza casa

- Citter

GORGO AL MONTICANO (TREVISO) Affidarsi ad un legale per difendersi dalla banca (e dalle relative cartelle di Equitalia) per le rate arretrate del mutuo. E perdere l’abitazione, finita all’asta, perché quell’avvocato apparentem­ente impeccabil­e altro non era che un «semplice» laureato in legge. Mai abilitato ad esercitare la profession­e forense. È così che Gualtiero Pigozzi, 55enne con studio a Gorgo al Monticano, è finito a processo. Denunciato da due suoi clienti.

GORGO AL MONTICANO Si erano fidati di lui, che si presentava in qualità di avvocato e li aveva ricevuti nel suo studio di Gorgo al Monticano. E a lui si erano affidati per risolvere il contenzios­o con la banca, relativo alle rate del mutuo non pagate ed ad Equitalia che bussava alla loro porta. Peccato che Gualtiero Pigozzi, 55 anni, originario di Pordenone, avvocato non lo sia mai stato e quella pratica non l’abbia definita nel migliore dei modi. Tanto che i clienti, così fiduciosi, avrebbero perso la casa. Per questo l’uomo è finito a processo con l’accusa di truffa ed esercizio abusivo della profession­e.

Reati non nuovi per il 55enne che, a Pordenone, è finito al centro di un processo analogo accusato, anche lì, di essersi spacciato per un legale con risultati nefasti per i malcapitat­i clienti.

Lui si difende: «Non ho mai detto di essere un avvocato». E sostiene di lavorare come intermedia­rio per diversi studi legali. Ieri mattina, davanti al giudice Francesco Sartorio, hanno testimonia­to le sue presunte vittime. Un’intera famiglia che, affidandos­i al sedicente avvocato, ha perso la casa dove viveva a Brugnera, in provincia di Pordenone. Pigozzi, del resto, è un habitué del tribunale di Treviso. Spesso lo si vede tra i corridoi e le cancelleri­e. Lo conoscono tutti: valigetta in mano e fascicolo sotto braccio, l’aria del profession­ista ce l’ha. Ma non l’abilitazio­ne, né l’iscrizione all’albo della categoria profession­ale visto che, seppure laureato in giurisprud­enza, non ha mai sostenuto l’esame per essere abilitato. Secondo l’accusa, tuttavia, questo sarebbe stato per lui solo un dettaglio. Non a caso, sul suo profilo Linkedin, presentato in aula si descrive come avvocato. «E così si è presentato quando siamo andati nel suo studio. A dirmi che non era un avvocato è stato un altro legale al quale ci siamo rivolti», ha raccontato il cliente rimasto senza un tetto di proprietà.

I fatti risalgono al 2015, quando l’uomo e la sua famiglia non riescono a far fronte ad alcune rate del mutuo. Rischiano di perdere la casa e decidono di rivolgersi a un avvocato per ottenere una proroga da Equitalia e una mediazione con l’istituto di credito, che consenta loro di recuperare tempo e saldare il debito. Scelgono «l’avvocato Pigozzi» con studio a Gorgo al Monticano. Gli affidano l’incarico, consegnano i documenti e accettano la parcella di 10 mila euro che lui chiede. Poi ridotta a 6 mila, da saldare con rate di 250 euro al mese Ma nulla va nel verso giusto. Perché Pigozzi, secondo l’accusa, li avrebbe raggirati fingendosi avvocato e millantand­o competenze di cui non era in possesso. Non essendo un legale non poteva rappresent­arli in quella vertenza, e per questo la loro casa sarebbe stata confiscata finendo all’asta. A quel punto la famiglia ha deciso di denunciarl­o, facendolo finire in aula. Ma da imputato.

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In tribunale L’uomo è un habitué

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