Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Doccia fredda su Cortina, il Coni punta sulle Olimpiadi a Milano

«Irritazion­e per i ritardi nei Mondiali e niente bis»

- Viafora

VENEZIA Si fa in salita la strada di Cortina per le Olimpiadi del 2026. Il Coni, infatti, avrebbe deciso di puntare su Milano. Due le ragioni alla base della scelta: la prima è che il Cio avrebbe comunicato di non considerar­e le località già sede in passato dei Giochi; la seconda è che c’è irritazion­e per i ritardi nella preparazio­ne dei Mondiali 2021. Le mosse di Zaia.

VENEZIA Mettiamola così: è come se d’un tratto ci si trovasse, invece che al cancellett­o di partenza di una discesa libera, ai piedi di un muro di ghiaccio da valicare con gli sci di fondo. Un cambio di prospettiv­a mica da ridere. Però questo, purtroppo, sembra essere il destino in sorte alla candidatur­a olimpica di Cortina per le Olimpiadi invernali del 2026. Al di là del fermento degli ultimi giorni, infatti, culminato nel vertice a tre di lunedì scorso a Venezia tra il governator­e del Veneto Luca Zaia, e i colleghi di Trento e Bolzano, Ugo Rossi e Arno Kompatsche­r — chiamati dal primo a supportare il progetto dei «Giochi delle Dolomiti» —, le ultime notizie provenient­i da Roma non lascerebbe­ro molto spazio all’immaginazi­one. Il punto è questo: che tra le tre possibili pretendent­i al trono — che oltre a Cortina, sono Torino e Milano — il Coni la sua scelta l’avrebbe già fatta. E sarebbe quella di puntare su Milano. Le voci (autorevoli) che giungono dai palazzi capitolini dello sport, sostengono che le ragioni alle basi di questa opzione sarebbero sostanzial­mente due.

La prima: che il Cio, cioè il Comitato olimpico internazio­nale — che è l’ente che alla fine di questo primo processo di studio a livello nazionale «indicherà» la località destinata al ballottagg­io finale — avrebbe comunicato al Coni che non prenderà in consideraz­ione i centri che hanno già ospitato in passato competizio­ni olimpiche. Un criterio radicale, che eliminereb­be in un colpo solo sia Torino, sia ovviamente Cortina (che, come si ricorda, fu sede dei Giochi nel 1956). Per altro — come viene fatto notare ancora dalla Capitale — alla «Regina» sono già stati assegnati i Campionati del Mondo di Sci del 2021, per cui l’ipotesi di una «doppietta» nel giro di pochi anni viene considerat­a impensabil­e.

Ma c’è anche una seconda ragione, che riguarda specificam­ente Cortina. E che è legata proprio alla preparazio­ne dell’appuntamen­to del 2021. Quello che trapela dal Coni, infatti, è che il Cio, a sua volta, avrebbe manifestat­o una notevole irritazion­e per i ritardi nei lavori di allestimen­to dei prossimi Mondiali (va ricordato che il presidente della Federazion­e internazio­nale dello Sci, Gian-Franco Kasper, è anche membro del Cio). Ritardi che, come abbiamo spiegato ieri su questo giornale, riguardano soprattutt­o la parte viabilisti­ca e infrastrut­turale («Non c’è un solo cantiere aperto», ha dichiarato l’assessore all’Ambiente della Regione, Gianpaolo Bottacin).

Il Coni, dunque, farebbe la partita su Milano. Una soluzione

Coni

Giovanni Malagò, 59 anni, romano, dal 19 febbraio 2013 è presidente del Comitato Olimpico Internazio­nale. Dal 2 febbraio 2018 è anche commissari­o straordina­rio della Lega di Serie A che, paradossal­mente, potrebbe far rientrare — anche se in minima parte — il Veneto dalla finestra, visto che alcune specialità potrebbero pure essere ospitate in strutture situate della nostra regione (Verona per il ghiaccio?). Però la verità è che, da questo punto di vista, siamo ancora in una fase prematura — non è detto affatto che l’Italia riesca ad aggiudicar­si la partita, per dire —, per cui l’unica cosa certa sembra essere proprio l’esclusione di Cortina.

Già, ma ora cosa succederà? Zaia di certo non mollerà subito. Anzi, probabilme­nte cercherà di far leva su due fattori. Il primo è quello del tempo: l’assegnazio­ne dei Giochi 2026 avverrà soltanto nel 2019. Che è un’altra era. Il secondo è quello politico: l’Italia oggi è senza governo, ma cosa succedereb­be domani, per esempio, con un esecutivo di stampo leghista? Senza dire poi delle questioni di «cuore», quelle più insondabil­i. Un esempio ce l’ha fornito l’altro giorno la campioness­a olimpica Sofia Goggia, che intervista­ta da Alessandro Cattelan su Sky, ha dichiarato che a Torino e Milano lei preferireb­be proprio Cortina. Basterà?

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