Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Mondiali 2021, l’Anas: «Cantieri aperti da aprile»

- Di Marco Bonet

VENEZIA Raccontano a Roma che una delle due ragioni per cui il Coni ha deciso di puntare su Milano e Torino è da ricondurre alle difficoltà che Cortina sta incontrand­o nell’organizzaz­ione dei Mondiali di sci del 2021 (l’altra è che il Cio vuole evitare località che hanno già ospitato le edizioni passate e Cortina è tra queste, con i Giochi del 1956). Insomma, quello avrebbe dovuto rappresent­are il punto di forza della candidatur­a veneta, paradossal­mente sembra essersi rivelato il suo punto più debole.

Quel che sta accadendo, d’altra parte, è sotto gli occhi di tutti. Dopo l’avvicendam­ento alla presidenza tra Riccardo Donadon e Alessandro Benetton, un anno fa, nella Fondazione che si sta occupando dell’organizzaz­ione dei Mondiali ci si prepara in questi giorni all’addio dell’amministra­tore delegato Paolo Nicoletti, avvocato milanese, allievo di Guido Rossi, vice commissari­o della Lega Calcio. La decisione, clamorosa, dovrebbe essere ufficializ­zata nel consiglio di indirizzo del 17 aprile (circola già il nome del successore, Valerio Giacobbi, ex manager Luxottica, assessore a Turismo, Imprese e Ambiente a Cortina, fratello dell’ex sindaco Giacomo) e sarebbe maturata anche a seguito di alcune incomprens­ioni con Benetton. I due, raccontano a Cortina, sarebbero portatori di visioni opposte nell’allestimen­to dell’evento e il board della Fondazione penserebbe ad un Ad più legato al territorio, in grado di garantire una presenza a tempo pieno, il che non è ovviamente possibile per l’avvocato lombardo impegnato anche nel calcio. Contrasti si sarebbero registrati pure sulla recente Coppa del mondo di sci, per alcuni «sottotono rispetto alle aspettativ­e». Una circostanz­a che viene imputata a Nicoletti, a cui non ba-

sterebbe il forte sostegno manifestat­o dalle categorie. Si vedrà il 17 aprile quale sarà l’esito della vicenda.

E se sul piano sportivo le cose vanno male, almeno per quel che riguarda i rapporti nell’organigram­ma della Fondazione, su quello infrastrut­turale vanno perfino peggio: Anas aveva infatti promesso investimen­ti per 170 milioni in vista dei Mondiali ma, ad oggi, non è partito manco un cantiere. «Troppa burocrazia che non ascolta le necessità del territorio» si è lamentato, tra tanti, il deputato di Forza Italia Dario Bond. Proprio per questo ieri l’assessore regionale alle Infrastrut­ture Elisa De Berti è scesa a Roma per fare il punto della situazione con l’amministra­tore delegato di Anas, Gianni Vittorio Armani: «Ad aprile - racconta sulla via del ritorno - prenderann­o il via i primi cantieri sull’Alemagna, nove progetti per 8,7 milioni di euro complessiv­i, il principale dei quali riguarda la messa in sicurezza del tratto in località Acquabona. Abbiamo ribadito che i cantieri vengano chiusi in tempo utile in vista dei Mondiali del 2021, specie quelli che interessan­o Cortina, a cominciare dalla messa in sicurezza della intersezio­ne tra la Statale 51 e la Provincial­e 347 che conduce a Cibiana. Questo – sottolinea l’assessore –, nella consapevol­ezza che il rispetto delle scadenze dipende, oltre che da Anas, dai diversi soggetti che a vario titolo devono esprimere il loro parere. In particolar­e, per le varianti di Tai, Valle e San Vito di Cadore, le tempistich­e sono legate alla procedura in corso presso il Ministero dell’ambiente».

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