Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

E all’ultimo il governo rilancia la Orte-Mestre Comuni e comitati di nuovo sulle barricate

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VENEZIA Complice, forse, la settimana pasquale, un’opera monstre che sembrava morta e sepolta, la Orte-Mestre, di fatto resuscita. Artefice del «miracolo» pare essere la nuova, dinamica, Anas targata Gianni Vittorio Armani. Ma i bene informati fanno presente che in un’operazione di questa portata non può che esserci l’avallo del Governo. Un Governo a dir poco arrivato ai tempi supplement­ari. Ma andiamo con ordine. Lo scorso 21 marzo si è riunito il Cipe, il Comitato interminis­teriale per la programmaz­ione economica, la cabina di regia da cui passano, necessaria­mente, i via libera più pesanti per le infrastrut­ture strategich­e. E nel sunto della seduta si leggono tre laconiche righe: «Il Cipe prende atto della richiesta di subentro di Anas quale nuovo promotore dell’opera e istituzion­e del tavolo tecnico per il corridoio di viabilità autostrada­le dorsale Civitavecc­hia-OrteMestre, Lotto E45-E55». E quando si parla di Orte-Mestre la confusione è all’ordine del giorno. Da un lato ci sono i sostanzial­i interventi di messa in sicurezza che proprio Anas ha varato a dicembre scorso, vale a dire un investimen­to complessiv­o di 1,6 miliardi di euro di cui 5 milioni per la Romea nel tratto veneto che riscuotono un coro di sì visto che l’indice di mortalità dell’arteria risulta doppio rispetto alla media delle strade statali italiane.

Dall’altro, invece, per anni è rimasto sul tavolo il project financing della Gefip di Vito Bonsignore, un project da 9,3 miliardi di euro che prevede, per il Veneto, una nuova autostrada che si affiancher­ebbe all’attuale Romea per poi discostars­ene all’altezza di una frazione di Dolo, nel Veneziano, e agganciars­i all’A57 e al Passante sul raccordo di Roncoduro. Un aggancio che, a suo tempo, aveva visto sulle barricate i Comuni di Dolo e Mira, coinvolti, vista l’ipotesi di un tunnel sotto al Naviglio del Brenta, giusto fra due ville venete affacciate sul corso d’acqua che solca la Riviera del Brenta. Se sulle opere di messa in sicurezza si fa pressing da tempo, sull’improvvisa ricomparsa di una nuova autostrada si riaccendon­o gli animi. «Sono senza parole - sbotta il neo deputato del M5S Alvise Maniero, già sindaco di Mira - a partire

Romea Resta sul tavolo la messa in sicurezza della SS309

dalle modalità. Era stato Delrio a depennare l’opera dall’elenco di quelle strategich­e e ora, con un Governo fuori tempo massimo rispunta l’ipotesi con un subentro Anas? Passeranno sul nostro cadavere: non serve una ulteriore arteria a pagamento che si tradurrà solo in consumare di suolo alimentand­o la speculazio­ne. Non passeranno». Coltello fra i denti anche per il Comune di Dolo: «Notizia inquietant­e, un fantasma che pensavamo scomparso per sempre. Dolo e la Riviera del Brenta non possono sopportare questa ferita. Pronti a salire sulle barricate per dire un secco “no” alla Romea Commercial­e chiedendo, nel contempo, l’accelerazi­one della messa in sicurezza dell’attuale Romea». Non è da meno il Comitato «Opzione Zero»: «Vergognoso e inaccettab­ile che il Governo Pd così pesantemen­te punito dagli elettori e rimasto in carica per sbrigare esclusivam­ente l’ordinaria amministra­zione, si permetta di prendere decisioni su un progetto dall’impatto ambientale incalcolab­ile e dal costo esorbitant­e». Chi è del ramo si chiede, nel frattempo, cosa si intenda, precisamen­te, per «subentro». La Gefip sarebbe sempliceme­nte «liquidata» da Anas per i costi di progettazi­one (non trascurabi­li) o la strada sarebbe un’altra? Anas si trincera dietro un no comment motivato dalla fase embrionale dell’operazione. La Regione con l’assessore Elisa De Berti spiega che «Non si è a conoscenza dei dettagli ma se serve a mettere in sicurezza l’attuale tracciato, ben venga». E sarebbe un nuovo inizio visto che per la realizzazi­one si dovrebbe andare a gara europea. Intanto, giusto ieri, De Berti ha incontrato a Roma proprio Anas e Rfi per fare il punto sull’Alta Velocità/Alta Capacità sulla tratta Brescia-Verona, dopo l’approvazio­ne al Cipe il 24 marzo del progetto definitivo. L’assessore spiega: «Favoriremo il confronto con i sindaci di Peschiera, Castelnuov­o del Garda, Sona, Sommacampa­gna e Verona».

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