Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
L’Ampezzo vuole le Olimpiadi Dal Consiglio un sì all’unanimità
Cortina: il Comune vota la candidatura nonostante la bocciatura del Coni Categorie economiche in ansia. La Provincia: «Siamo in tempo con le opere»
CORTINA D’AMPEZZO Nonostante la stroncatura del Coni (Comitato olimpico nazionale), Cortina dice sì alla candidatura per i Giochi invernali del 2026. Ma il tessuto economico provinciale è in allarme. Il consiglio comunale ampezzano ha approvato ieri all’unanimità la «manifestazione di interesse alla candidatura della città di Cortina d’Ampezzo ad ospitare i Giochi Olimpici invernali 2026», allineandosi alla Regione nella prosecuzione dell’iter e non curandosi del sostegno del Coni a Milano e Torino annunciato ieri.
«Abbiamo tutte le carte in regola per potercela fare» ha spiegato il primo cittadino Gianpietro Ghedina che, dell’indicazione del Coni dice: «Da regolamento il 31 marzo è il termine ultimo per candidarsi». La decisione ha trovato l’appoggio della minoranza, il cui capogruppo Giorgio Da Rin ha spiegato: «Cortina è una culla sportiva e culturale che ha già dimostrato in passato di portare avanti i suoi impegni e avere un nuovo obbiettivo, oltre a quello dei Mondiali 2021 di sci alpino è un’ulteriore possibilità di rilancio».
Roberta Alverà, presidente dell’Associazione albergatori ampezzana ha ribadito l’appoggio della categoria: «Abbiamo appoggiato subito l’idea del presidente di Federalberghi Veneto, Marco Michielli, su “Dolomiti senza frontiere” e sulla candidatura olimpica. Attenderemo la fattibilità».
Ieri il governatore del Veneto Luca Zaia, sfidando il Coni, ha ribadito che la candidatura ampezzana va avanti.
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente della Provincia, Roberto Padrin, che tranquillizza sulla tempistica relativa ai cantieri per i Mondiali di sci alpino 2021. «Quelle del Coni mi sembrano motivazioni risibili per il no a Cortina. Vero, i tempi sono stretti ma completeremo in tempo le opere viarie. Per quanto riguarda gli impianti sportivi a Cortina siamo già avanti, entro giugno completeremo anche l’area di arrivo delle piste a Rumerlo. Spero che il Coni ci ripensi, perché qui abbiamo tutto: impianti tecnici di alto livello, opere in gran parte già realizzate e un vasto territorio che lavora insieme».
Perdere le Olimpiadi, insomma, sarebbe una disdetta, come riconosce Renzo Minella, presidente regionale dell’Anef, l’associazione degli imprenditori degli impianti a fune. «Le Olimpiadi 2026 sarebbero un veicolo promozionale unico per il lancio del brand “Dolomiti” a livello mondiale. Però, prima di pensare all’avventura olimpica, dobbiamo concentrarci sui Mondiali di Cortina 2021».
A Minella fa eco Paolo Doglioni, presidente di Confcommercio Belluno, che punta il dito contro la burocrazia, che «rischia di farci sfuggire un’occasione unica per il nostro territorio, che ha bisogno di grandi eventi per attrarre investimenti e farci fare il salto di qualità decisivo in ambito turistico».
C’è anche chi, pragmaticamente, attende, come Claudia Scarzanella, presidente di Confartigianato: «Finora non ci siamo espressi perché aspettiamo che alle parole seguano i fatti. Un impegno formale deve essere fattivo, occorre investire risorse economiche e umane».
Occorre rimboccarsi le maniche, tutti insieme, come chiosa Massimo Sposato, presidente di Appia-Cna: «Noi ribadiamo la nostra collaborazione, all’interno dei tavoli di lavoro già operativi».
Minella (Anef)
Belli i Giochi, prima però pensiamo ai Mondiali di sci alpino del 2021