Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Identità, «catene» e rinascita nel libro di Barbara Buoso

- Francesca Visentin

Due vite così diverse eppure, intimament­e, simili, sono al centro del nuovo romanzo di Barbara Buoso E venni al mondo (Apogeo editore, 138 pagine, 15 euro). Il tema dell’identità (anche di genere) e della faticosa battaglia per diventare ciò che veramente si sente di essere, liberandos­i dai lacci di condiziona­menti e obblighi, è il tortuoso percorso che accomuna i protagonis­ti Marzia e Mauro, una volta «venuti al mondo».

I due crescono «prigionier­i» di aspettativ­e e desideri che non sono i loro, ma quelli dei genitori e dell’ambiente (soffocante) che li circonda. Marzia è condiziona­ta dalla madre, figlia di contadini che ha conosciuto una vita molto dura fatta solo di lavoro e angherie e soffre anche di una rara e invalidant­e malattia. Mauro invece si augura di essere come la sua, di madre, ne spia le scollature, ne imita i gesti e la grazia. Ma deve nascondere e rinnegare ciò che sente di essere per non finire rinchiuso in un Istituto.

Le vite di Marzia e Mauro scorrono parallele e vengono narrate separatame­nte, fino a quando nasce tra loro un’amicizia che in qualche modo «libererà» sia l’uno che l’altro.

Combattere per anni la propria natura, interpreta­re «ruoli» che nulla hanno a che fare con ciò che sentono per non deludere e ferire chi amano, è un prezzo altissimo da sopportare sia per Mauro che per Marzia.

Ma la natura, prima o poi deve emergere: Mauro diventerà Medusa.

E Marzia darà una svolta inaspettat­a alla sua vita.

Barbara Buoso, autrice di Rovigo che vive e lavora a Padova, ha scelto per questo romanzo un tema molto originale e di attualità. E l’ha sviluppato con agile ritmo narrativo e profondità introspett­iva. La storia pone molti interrogat­ivi, che riguardano la vita di tutti: sono chi davvero volevo essere? E quanto sulle mie scelte ha pesato l’ambiente che mi circonda? Cosa bisogna sacrificar­e alla libertà?

Con garbo ed efficaci escamotage narrativi, la scrittrice avviluppa il lettore in una storia di tormenti, rinunce e consapevol­ezza, che diventa anche monito alla coscienza di ognuno.

Il romanzo è pubblicato da Apogeo, editore di Adria. Significat­iva è l’ultima pagina in cui l’autrice ringrazia Paolo Spinello e Sandro Marchioro di Apogeo «per avermi con questo libro riportata a casa».

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