Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Identità, «catene» e rinascita nel libro di Barbara Buoso
Due vite così diverse eppure, intimamente, simili, sono al centro del nuovo romanzo di Barbara Buoso E venni al mondo (Apogeo editore, 138 pagine, 15 euro). Il tema dell’identità (anche di genere) e della faticosa battaglia per diventare ciò che veramente si sente di essere, liberandosi dai lacci di condizionamenti e obblighi, è il tortuoso percorso che accomuna i protagonisti Marzia e Mauro, una volta «venuti al mondo».
I due crescono «prigionieri» di aspettative e desideri che non sono i loro, ma quelli dei genitori e dell’ambiente (soffocante) che li circonda. Marzia è condizionata dalla madre, figlia di contadini che ha conosciuto una vita molto dura fatta solo di lavoro e angherie e soffre anche di una rara e invalidante malattia. Mauro invece si augura di essere come la sua, di madre, ne spia le scollature, ne imita i gesti e la grazia. Ma deve nascondere e rinnegare ciò che sente di essere per non finire rinchiuso in un Istituto.
Le vite di Marzia e Mauro scorrono parallele e vengono narrate separatamente, fino a quando nasce tra loro un’amicizia che in qualche modo «libererà» sia l’uno che l’altro.
Combattere per anni la propria natura, interpretare «ruoli» che nulla hanno a che fare con ciò che sentono per non deludere e ferire chi amano, è un prezzo altissimo da sopportare sia per Mauro che per Marzia.
Ma la natura, prima o poi deve emergere: Mauro diventerà Medusa.
E Marzia darà una svolta inaspettata alla sua vita.
Barbara Buoso, autrice di Rovigo che vive e lavora a Padova, ha scelto per questo romanzo un tema molto originale e di attualità. E l’ha sviluppato con agile ritmo narrativo e profondità introspettiva. La storia pone molti interrogativi, che riguardano la vita di tutti: sono chi davvero volevo essere? E quanto sulle mie scelte ha pesato l’ambiente che mi circonda? Cosa bisogna sacrificare alla libertà?
Con garbo ed efficaci escamotage narrativi, la scrittrice avviluppa il lettore in una storia di tormenti, rinunce e consapevolezza, che diventa anche monito alla coscienza di ognuno.
Il romanzo è pubblicato da Apogeo, editore di Adria. Significativa è l’ultima pagina in cui l’autrice ringrazia Paolo Spinello e Sandro Marchioro di Apogeo «per avermi con questo libro riportata a casa».