Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Ebara, stabilimento-record nell’ex area dismessa
VICENZA L’inaugurazione è avvenuta a Gambellara ma è iniziata con i tamburi «taiko» ed è terminata bevendo «sakè». Così la multinazionale giapponese Ebara, produttrice di pompe e sistemi elettro-meccanici, ha aperto lo stabilimento più grande d’Europa nel Vicentino. Nell’area exPerlini, dove fino a qualche anno fa si producevano macchine movimento terra e dove - in un capannone a fianco due anni fa si era svolta l’assemblea di Bpvi per il passaggio a spa. In quella stessa area ora batte un cuore giapponese: qui si è trasferita la produzione di pompe in acciaio inox stampate prima a Brendola, occupando uno stabile dismesso da anni. Spostamento con ampliamento: 54 mila metri quadrati e uno stabilimento da 27 mila, dove lavorano in 300 e dove vengono prodotte 1400 pompe al giorno, 400 mila pezzi l’anno spediti in ogni angolo del globo.
«La tecnologia è giapponese - dice il direttore dello stabilimento, Luca Favero - ma la produzione è italiana secondo standard di qualità italiani». Produzione secondo i principi lean, in stile giapponese. Ma si parla italiano. E un motivo c’è: «Siamo rimasti qui perché ci sono le competenze - precisa Favero -. Siamo nel bel mezzo del distretto delle pompe». Pure il presidente di Ebara corporation, Toichi Maeda, lo sottolinea: «Il nostro obiettivo è ottenere buoni risultati, che si ottengono solo con persone capaci. E’ per questo che continuiamo a investire in questa zona, dove possiamo contare su ottime competenze e ottimi rapporti con il territorio, la società, le istituzioni». Nel nuovo stabilimento di Gambellara arriva la materia prima lavorata a Cles (secondo stabilimento in Italia di Ebara) che viene assemblata e spedita Il gruppo conta oltre 16 mila dipendenti nel mondo con 3,6 miliardi di euro di fatturato; ma nel Vicentino il valore della produzione ammonta a 116 milioni di euro (dati 2017), in crescita dell’8% e con un Ebitda di 12 milioni di euro (9,7% sul fatturato). E il beneficio per il territorio è diretto, visto che il volume d’affari con i fornitori dell’azienda si aggira attorno ai 40 milioni di euro.
Per tutti l’investimento di Ebara è motivo per festeggiare. «Il valore aggiunto del nostro territorio - dichiara il presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi - è di poter contare sui distretti, dove le aziende si mettono in rete e dove anche la più piccola contribuisce a generare valore per la più grande. E una conferma arriva proprio dalla scelta di Ebara, di cui siamo orgogliosi come sistema imprenditoriale vicentino».
Il sindaco guarda alle ricadute - positive - per il territorio: «Siamo soddisfatti che l’azienda si sia stabilita qui precisa Michele Poli - occupando un’area prima abbandonata e portando benefici a tutta la città». Per il vice-console giapponese a Milano, Makoto Tominaga, infine, il nuovo stabilimento «rinforza i legami tra i due Paesi».