Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
«Dai fondi troppi vincoli Ora ritiro fuori i progetti»
TREVISO «Ora che il Fondo è uscito posso finalmente tirar fuori dai cassetti quei progetti mai intrapresi per la mancanza della libertà di sapere che l’azienda è di nuovo tutta tua». Walter Bertin, farmacista di Istrana come il padre e il nonno, diventato imprenditore 20 anni fa dopo aver intuito il potenziale degli integratori naturali e dopo quattro mesi di studio al Cuoa, adesso non ha più vincoli. Uscito dal capitale della sua Labomar, poche settimane fa, il Fondo Italiano d’Investimento (Cassa depositi e prestiti) intervenuto nel 2012 sul 29% del patrimonio quando il fatturato era di 18 milioni (sono 43 nel 2017), ora la holding di controllo è tornata al 100% nelle mani del fondatore. «Dopo cinque anni con il socio di capitale – dice Bertin – voglio capire come si muove il mondo. Certo, ogni settimana mi si propongono altri investitori, è chiaro che c’è tanta liquidità in giro. Ma questo crea anche tanta confusione». Adesso che la macchina è lanciata, e accelera del 20% anno su anno e dà lavoro a 220 persone, avanti da solo? «Per adesso si - è la replica -. In mente ho l’idea di crescere anche per linee esterne come di potenziare e riorganizzare i siti produttivi e quelli dedicati alla ricerca a Istrana».
Il tutto partendo da un’intuizione. «Ho cominciato a capire che stava per nascere fra la gente l’interesse per prodotti non di sintesi, la convinzione che nel ‘naturale’ vi fosse molto di utile al benessere ma non sfruttato. Perciò ho cominciato a studiare. E a capire che occorreva sperimentare molto».
E ora, quali saranno i prossimi passi? «Insistere sul mercato internazionale che oggi vale il 25% - risponde Bertin -. Le aree di espansione sono molte ma le previsioni ci dicono che gli Usa, nei prossimi tre anni, cresceranno in questo settore del 40%, il che significa molto più che altrove». Intanto oggi a Treviso, a Palazzo Giacomelli, per i 20 anni di Labomar, scatta «Vitae», una tavola rotonda con esperti di vari settori collegati al benessere a 360 gradi. Da cui ricavare le linee per sviluppare un «manifesto».