Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Nuova autostrada Mestre-Cesena
E Atlantia: «Dopo l’operazione su Abertis pronti per la quarta corsia sulla Brescia-Padova»
BELLUNO Dalle ceneri della Mestre-Orte, mega-opera da 9,3 miliardi di cui molto si è scritto e nulla è stato fatto, potrebbe sorgere una nuova autostrada, nel solo tratto tra Mestre e Cesena. L’ipotesi, già vagliata positivamente da Anas, è ora sul tavolo dei ministeri dei Trasporti e dell’Economia: «Stiamo aspettando il via libera - spiega il presidente di Anas Ennio Cascetta - ma siamo a buon punto: è già stata creata una cabina di regia enon si ripartirà da zero».
BELLUNO Dalle ceneri della Mestre-Orte, mega-opera da 9,3 miliardi di cui molto si è scritto e nulla è stato fatto, potrebbe sorgere una nuova autostrada, nel solo tratto tra Mestre e Cesena. L’ipotesi, già vagliata positivamente da Anas, è ora sul tavolo dei ministeri dei Trasporti e dell’Economia: «Stiamo aspettando il via libera - spiega il presidente di Anas Ennio Cascetta - ma siamo a buon punto: è già stata creata una cabina di regia e, nel caso in cui si decidesse di procedere, non si dovrebbe ripartire da zero perché tutto l’iter progettuale e autorizzatorio portato avanti fin qui dai privati verrebbe fatto salvo».
E dunque a questo si riferivano quelle tre laconiche righe del verbale della seduta del Cipe del 21 marzo scorso. Vi si leggeva: «Il Cipe prende atto della richiesta di subentro di Anas quale nuovo promotore dell’opera e istituzione del tavolo tecnico per il corridoio di viabilità autostradale dorsale Civitavecchia-Orte-Mestre, Lotto E45-E55». Una frase generica nella cui cornice si poteva tratteggiare ogni tipo di scenario, con gran preoccupazione di quanti in questi anni si sono battuti contro la nuova autostrada ideata dalla Gefip dell’ex deputato, imprenditore e banchiere Vito Bonsignore, su tutti i sindaci e i comitati della Riviera del Brenta. Ora è Cascetta a chiarire con esattezza i contorni della questione: no, non stiamo parlando del piano di manutenzione e riqualificazione da 1,6 miliardi presentato due anni fa dall’amministratore delegato di Anas Gianni Vittorio Armani e dall’allora ministro delle infrastrutture Graziano Delrio. «Qui si parla di una nuova autostrada, da realizzarsi non da Mestre fino a Orte ma nel solo tratto compreso tra Mestre e Cesena».
L’arteria si affiancherebbe all’attuale Romea per discostarsene all’altezza di Dolo e lì agganciarsi all’A57 e al Passante sul raccordo di Roncoduro (il progetto prevedeva anche un tunnel sotto il Naviglio del Brenta, tra le ville venete). In alternativa è previsto l’innesto sulla A4 con uno svincolo a Villabona, in connessione con la Tangenziale di Mestre. «La proposta avanzata da Anas ai due ministeri continua Cascetta - è di subentrare
Cascetta\ 1 Abbiamo proposto ai due ministeri il subentro al project financing
nella costruzione dell’opera al gruppo privato che l’aveva proposta in project financing». E cioè la cordata capitanata da Gefip di cui fanno parte Banca Carige, Efibanca, Egis Projects, ILI Autostrade, MEC, Scetaroute, Technip, Transroute International.
Anas prova a districarsi così dai guai venutisi a creare dopo 15 anni di continui stop & go: la «Romea Autostradale» nasce infatti il 30 giugno 2003, Governo Berlusconi II, dopo un bando del ministero per la costruzione delle opere individuate come «strategiche» dal Cipe due anni prima. Alla fine del 2003 viene dichiarato il «preminente interesse nazionale», ma tutto si blocca proprio al Cipe, dove il progetto preliminare dovrebbe essere approvato nel 2004 e ottiene invece l’occhei, dopo una sfilza di revisioni tecniche e finanziarie, nel 2014, dieci anni dopo (un primo aggiornamento è del 2005, un secondo del 2008, un terzo del 2009, un quarto del 2010 in un vorticoso saliscendi di cifre: il costo complessivo passa da 13,3 a 9,3 miliardi, il contributo pubblico da 7,5 a 1,5 miliardi). Nel mezzo, oltre al timbro della commissione Via, c’è stato pu-