Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Mauri e Sturno coppia sul palco in «Finale di partita»

- Caterina Barone

Èl’incontro tra due attori d’eccellenza e un premio Nobel, tra Glauco Mauri e Roberto Sturno da un lato e Samuel Beckett dall’altro, la messa in scena di Finale di partita per la regia di Andrea Baracco al Teatro Comunale di Treviso stasera alle ore 20.45 e domani alle ore 16. Nel cast anche Elisa Di Eusanio e Mauro Mandolini. Un testo che ha segnato il teatro del Novecento per la capacità di ritrarre la condizione umana segnata dalla sofferenza e dall’assurdità dell’«essere», in uno scenario di solitudine. Indimentic­abili i personaggi che stanno all’interno di una stanza-rifugio post-atomico, nuda, fiocamente illuminata: Hamm, cieco e su una sedia a rotelle, i suoi genitori Nagg e Nell, senza gambe e chiusi in due contenitor­i per la spazzatura, e il suo servitore Clov, che non può sedersi mai. Hamm e Clov per sopravvive­re hanno bisogno l’uno dell’altro: solo Clov può dar da mangiare ad Hamm, e solo Hamm possiede le chiavi della dispensa. A corollario del loro impegno beckettian­o, martedì 17 alle ore 20.45, all’Eden di Treviso, Mauri e Sturno, con la collaboraz­ione di Andrea Baracco, presentera­nno un percorso multimedia­le intorno alla figura del drammaturg­o, con poesie, brani letterari e con i celebri Atto senza parole e L’ultimo nastro di Krapp, dove Glauco Mauri, il primo Krapp italiano nel 1961, dialoga, oggi, con la sua voce di trentenne registrata nel silenzio notturno di un teatro oltre 50 anni fa.

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