Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Minacce al sindaco, le «Brigate polesane» in guerra con l’autovelox
Una vera propria guerra, con lettere minatorie. Nel Rodigino spuntano le «Brigate polesane anti-angherie» un gruppo che è sceso in battaglia contro le multe da autovelox. Minacce al sindaco: «Toglili o te ne pentirai».
SAN BELLINO (ROVIGO) Una lettera minatoria indirizzata al sindaco di San Bellino Aldo D’Achille: «Rimuovi il velox o te ne pentirai amaramente». Poche righe ma fortemente intimidatorie quelle lette qualche giorno fa dal primo cittadino del piccolo comune Alto polesano. I sindaci del Polesine in solidarietà al loro collega avevano provato ad organizzare per oggi una manifestazione nella piazza del Comune minacciato ma è stato tutto rinviato per questioni di pubblica sicurezza.
Il velox che deve essere tolto di mezzo a tutti i costi, secondo i mittenti della lettera minatoria, è quello sulla Strada Provinciale 17, in direzione Lendinara. Collocata poco dopo l’area della stazione di servizio Ip, nel tratto di competenza del Comune di San Bellino, la macchinetta ha iniziato a rilevare le infrazioni e conseguenti sanzioni agli automobilisti attorno alla seconda metà di marzo. La lettera minatoria è giunta nei giorni scorsi e porta la firma delle «Brigate popolari polesane anti-angherie». Un nome di un gruppo che può lasciare pensare ad una semplice bravata ma anche a qualcosa di molto più serio e strutturato per l’incolumità del sindaco D’Achille. Quest’ultimo non rilascia al momento dichiarazioni sull’accaduto.
L’autovelox fisso installato lungo la Sp 17 era stato incendiato a metà febbraio, quando ancora non era funzionante. Un tentativo goffo di eliminarlo. Due mesi dopo la lettera con tanto di minacce. I sindaci polesani, non hanno voluto rimanere in silenzio: «L’idea era quella di organizzare – dichiara Gilberto Desiati sindaco di Villanova del Ghebbo - Una manifestazione pubblica e condannare le minacce ad Aldo e alla sua famiglia».
L’appuntamento con gli amministratori era fissato per oggi alle 11 in piazza a San Bellino: «Tutto è stato però rinviato, a data destinarsi per questioni di sicurezza» precisa successivamente Desiati. La Prefettura di Rovigo sembra non aver dato parere favorevole.
Se le «Brigate popolari antiangherie» siano solo un gruppo di sprovveduti buontemponi o qualcosa di più serio non è dato sapere ma i sindaci sono stati consigliati a rinviare la manifestazione: «Erano circa una trentina i sindaci che avevano già dato la loro disponibilità a scendere in piazza e a metterci la faccia racconta Marco Trombini sindaco di Ceneselli e presidente della Provincia di Rovigo - Anch’io in passato ho ricevuto minacce anonime e so cosa sta passando il collega D’Achille». Le indagini delle forze sarebbero già a buon punto.