Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)
Anziana uccisa dalla meningite era in vacanza in hotel ad Abano
PADOVA E’ durata pochi giorni l’agonia di Lucia Covasso, l’anziana di Mel (Belluno) colpita da una forma contagiosa di meningite. La donna, 83 anni, è morta ieri mattina nel reparto di Rianimazione dell’Azienda ospedaliera di Padova, dov’era ricoverata da mercoledì. Ed è proprio nel Padovano che l’anziana aveva manifestato i primi sintomi. Era arrivata ad Abano Terme sabato scorso, insieme a un’amica di 86 anni. Il loro progetto era di sottoporsi a qualche trattamento termale ma soprattutto di svagarsi e riposarsi. Un obiettivo che avevano messo in pratica l’anno precedente, quando per la prima volta erano andate in vacanza sui Colli Euganei.
E fino a martedì sera tutto era andato secondo i piani. Poi però, mercoledì mattina, Lucia non si è presentata a colazione. La sua camera era avvolta nel silenzio, così il personale dell’hotel è entrato, trovandola priva di sensi. In ospedale, dove è stata trasportata d’urgenza, i medici hanno impiegato appena un’ora per la diagnosi: choc settico provocato da meningite. L’aver scoperto la malattia in modo così rapido ha permesso ai sanitari dell’Usl 6 di sottoporre immediatamente i fisioterapisti e i camerieri entrati in contatto con la malata alla profilassi antibiotica, scongiurando il rischio di un contagio tra gli ospiti del centro termale. E lo stesso hanno fatto i medici bellunesi con i parenti dell’anziana, visto che con tutta probabilità l’infezione è stata contratta a Mel e non nel Padovano. Mentre le condizioni dell’anziana peggioravano, i test hanno individuato che il meningococco che l’aveva colpita apparteneva al ceppo «C», contagioso ma coperto dal vaccino. Per Lucia era ormai solo questione di ore: le sue condizioni all’arrivo in ospedale erano già mol- to gravi e sono peggiorate fino a quando, ieri mattina, si è spenta.
Abitava nella frazione di Campo San Pietro, a Mel, dove non era molto conosciuta. E il cognome, Covasso, non farebbe pensare a origini bellunesi. «La vedevo ogni tanto, abito lì vicino, ma non la conoscevo. Ho seguito la vicenda sui giornali. Mi dispiace molto», dice la dipendente di una pasticceria locale. L’anziana abitava da sola. «Sì, la vedevo spesso. Veniva in chiesa ogni domenica, ma non ho avuto modo di approfondire la conoscenza», racconta don Stefano Sitta della parrocchia di San Nicola, a Villa di Villa. Chiesa in cui, mercoledì alle 15.30, sarà celebrato il funerale.