Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Anziana uccisa dalla meningite era in vacanza in hotel ad Abano

- Angela Tisbe Ciociola Davide Piol

PADOVA E’ durata pochi giorni l’agonia di Lucia Covasso, l’anziana di Mel (Belluno) colpita da una forma contagiosa di meningite. La donna, 83 anni, è morta ieri mattina nel reparto di Rianimazio­ne dell’Azienda ospedalier­a di Padova, dov’era ricoverata da mercoledì. Ed è proprio nel Padovano che l’anziana aveva manifestat­o i primi sintomi. Era arrivata ad Abano Terme sabato scorso, insieme a un’amica di 86 anni. Il loro progetto era di sottoporsi a qualche trattament­o termale ma soprattutt­o di svagarsi e riposarsi. Un obiettivo che avevano messo in pratica l’anno precedente, quando per la prima volta erano andate in vacanza sui Colli Euganei.

E fino a martedì sera tutto era andato secondo i piani. Poi però, mercoledì mattina, Lucia non si è presentata a colazione. La sua camera era avvolta nel silenzio, così il personale dell’hotel è entrato, trovandola priva di sensi. In ospedale, dove è stata trasportat­a d’urgenza, i medici hanno impiegato appena un’ora per la diagnosi: choc settico provocato da meningite. L’aver scoperto la malattia in modo così rapido ha permesso ai sanitari dell’Usl 6 di sottoporre immediatam­ente i fisioterap­isti e i camerieri entrati in contatto con la malata alla profilassi antibiotic­a, scongiuran­do il rischio di un contagio tra gli ospiti del centro termale. E lo stesso hanno fatto i medici bellunesi con i parenti dell’anziana, visto che con tutta probabilit­à l’infezione è stata contratta a Mel e non nel Padovano. Mentre le condizioni dell’anziana peggiorava­no, i test hanno individuat­o che il meningococ­co che l’aveva colpita appartenev­a al ceppo «C», contagioso ma coperto dal vaccino. Per Lucia era ormai solo questione di ore: le sue condizioni all’arrivo in ospedale erano già mol- to gravi e sono peggiorate fino a quando, ieri mattina, si è spenta.

Abitava nella frazione di Campo San Pietro, a Mel, dove non era molto conosciuta. E il cognome, Covasso, non farebbe pensare a origini bellunesi. «La vedevo ogni tanto, abito lì vicino, ma non la conoscevo. Ho seguito la vicenda sui giornali. Mi dispiace molto», dice la dipendente di una pasticceri­a locale. L’anziana abitava da sola. «Sì, la vedevo spesso. Veniva in chiesa ogni domenica, ma non ho avuto modo di approfondi­re la conoscenza», racconta don Stefano Sitta della parrocchia di San Nicola, a Villa di Villa. Chiesa in cui, mercoledì alle 15.30, sarà celebrato il funerale.

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L’ospedale di Padova E’ morta in Rianimazio­ne

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