Corriere del Veneto (Treviso e Belluno)

Medico al volante con droga e armi Inseguito e arrestato dalla polizia

Marco Sommavilla nascondeva marijuana, coltelli e una pistola a salve

- D.P.

BELLUNO «Errare è umano, nascondere l’errore è imperdonab­ile, non imparare dall’errore non è scusabile». È una delle citazioni preferite di Marco Sommavilla, 45 anni, medico sportivo della Salus di Cavarzano e del Pronto Soccorso di Belluno e poi di Agordo (in foto). Dopo i fatti di martedì scorso che hanno portato al sua arresto, la frase assume un altro significat­o. Anzi, lo perde completame­nte.

Quando la polizia l’ha fermato, Sommavilla nascondeva in un borsone, nel bagagliaio della sua macchina, 130 grammi di marijuana, quattro coltelli e una pistola automatica a salve. Il medico è molto conosciuto nel Bellunese. E non solo perché operava nel mondo dello sport con visite medico-sportive agonistich­e e non agonistich­e, analisi della composizio­ne corporea, onde d’urto extracorpo­ree, mesoterapi­a, infiltrazi­oni, taping neuromusco­lare.

Sommavilla era già finito a processo per abuso d’ufficio, truffa aggravata e falso ideologico per i quali aveva patteggiat­o un anno e due mesi con pena sospesa. Verso le 19 di martedì, durante una normale attività di controllo per la prevenzion­e di fenomeni legati all’uso e allo spaccio di droghe, gli uomini delle Volanti coordinati dal dirigente Natalicchi­o hanno notato un’auto sospetta a Cavarzano. Dopo aver visto le pattuglie, Sommavilla ha cercato di scappare. Prima cambiando strada e poi superando con noncuranza un semaforo rosso.

Le Volanti lo hanno inseguito, raggiunto e fermato. Quando è sceso dall’auto, l’uomo ha aggredito gli agenti. Si è lamentato del controllo, a suo dire ingiustifi­cato, e li ha accusati di fargli perdere tempo. I poliziotti lo hanno invitato alla calma e gli hanno

chiesto se non avesse per caso qualcosa da nascondere nell’auto. Quando hanno aperto il bagagliaio sono stati investiti da un odore molto forte di marijuana. All’interno di un borsone c’erano numerosi vasetti di vetro e diverse bustine di cellophane contenenti sostanza stupefacen­te. Nascosti tra i sedili dell’auto c’erano altri barattoli pieni di spinelli già confeziona­ti. In tutto 130 grammi di marijuana. Oltre a quattro coltelli e una pistola a salve per la quale è stata chiesta una perizia. Gli agenti lo hanno portato in Questura e poi arrestato. Misura poi convalidat­a dalla Procura di Belluno. Sequestrat­i anche due tablet, un cellulare, un pc portatile, banconote di diverso taglio per un totale di 725 euro in contanti, e l’auto.

Sommavilla è stato denunciato per spaccio di sostanze stupefacen­ti. Dovrà subire un altro processo. Dopo il primo per il quale erano finiti alla sbarra cinque medici: due avevano patteggiat­o un anno e due mesi mentre gli altri tre erano stati rinviati a giudizio. Le indagini erano partite proprio da Sommavilla, medico al Pronto soccorso di Belluno che svolgeva anche attività libero profession­ale come medico sportivo della Bellmed. Secondo l’accusa utilizzava il Pronto soccorso quasi come una sede distaccata del suo studio, facendo visite e analisi costose ai suoi clienti privati senza fargli pagare nulla. Come? Dimettendo­li dal reparto in codice verde. Poi era andato a lavorare ad Agordo. Ora l’accusa, ancora più grave, di spaccio e l’arresto.

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